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LA STORIA DI UN VIGNAIOLO APPASSIONATO E TESTARDO: SARÁ PRESENTATO IL 9 AGOSTO A L’AQUILA IL LIBRO DEDICATO A GIANNI MASCIARELLI (COLLANA “I SEMI DI VERONELLI”) FIRMATO DAL GIORNALISTA ANDREA GABBRIELLI

Italia
Gianni Masciarelli

La storia di un vignaiolo abruzzese appassionato, tenace e testardo, ma anche geniale, che nonostante mille impedimenti è riuscito a concretizzare i suoi sogni, portando due vitigni considerati per anni con sufficienza come il Trebbiano e il Montepulciano d’Abruzzo alla loro massima espressione qualitativa: sarà presentato il 9 agosto, a L’Aquila, il libro “Gianni Masciarelli - Un vignaiolo a modo suo”, scritto dal giornalista Andrea Gabbrielli (collaboratore anche di WineNews) per la collana “I Semi di Veronelli” (www.veronelli.com), che raccoglie i profili di uomini e donne che hanno fortemente valorizzato la terra in cui hanno vissuto (da Tonino Guerra a Franco Biondi Santi, da Giulio Gambelli a Pierluigi Talenti, a Matteo Correggia).
Il volume verrà presentato in Piazza del Duomo (ore 20) dall’autore, insieme a Franco Salvatori, Presidente della Società Geografica Italiana e Marina Cvetic della Masciarelli Vini. Interverranno anche Massimo Cialente, sindaco di L’Aquila, e Stefania Pezzopane, assessore alla Cultura e Ricostruzione di L’Aquila. Un’occasione per ricordare Masciarelli, prematuramente scomparso nel 2008, ma anche un modo per far rivivere fino a sera inoltrata il centro storico dell’Aquila.
“Per scrivere questo libro - racconta Andrea Gabbrielli - Gianni Masciarelli ha voluto farmi visitare tutte le sue proprietà, 400 e più ettari di vigneti sparsi per tutto l’Abruzzo, viaggiando su e giù per strade che hanno visto tempi migliori. Passi per i pezzi di strada statale o dell’autostrada ma quando si tratta di girovagare per scoscesi viottoli di campagna o carrarecce ridotte a misere parvenze di tracciato, iniziano i dolori. Anche se lo stomaco va in subbuglio, la salivazione cresce e il colorito volge al grigiastro, bisogna continuare imperterriti. Ed io nel tempo che mi è occorso per la stesura del libro, non mi sono perso nemmeno un ara dei suoi vigneti. Così sono sopravvissuto alle conseguenze di visite minuziosissime, che malesseri a parte, mi hanno dato la possibilità di passare nuovamente delle ore a chiacchierare con lui”.
“Non a caso - continua Gabbrielli - c’è molto Masciarelli nel mio libro, ed anche per questo è stato un parto lungo e difficile. In questi viaggi soprattutto ho capito, come non mi era successo in precedenza, cosa vuol dire per Gianni, amare e coltivare la sua terra. Una sensazione forte e bruciante, appagante e profonda che lui vive con la passione, l’entusiasmo e la esclusività di chi si è dovuto conquistare le cose un pezzo alla volta, buttando, e non solo letteralmente, il cuore oltre l’ostacolo. Non a caso la sua azienda di San Martino sulla Marrucina, non ha mai avuto gli orizzonti limitati alle province vicine o ai confini regionali ma sin dall’inizio era proiettata a tutto campo sia in Italia che all’estero. Insomma non solo dimostrava un solido e lungimirante istinto di imprenditore ma ha sempre avuto voglia di confrontarsi con i migliori. Un’impresa difficile quella di Gianni Masciarelli che non avrebbe mai potuto essere portata così bene a termine, senza l’attiva e indispensabile presenza di Marina Cvetić, sua moglie”.

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