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VINO E INVESTIMENTI

La tendenza non si inverte: primo trimestre 2024 negativo per la “borsa” dei fine wine

Tutti giù gli indici principali del Liv-Ex: -1% per il Liv-Ex 100, -4,1% per il Liv-Ex 1000. Fa meno peggio l’Italy 100, a -0,8%
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La tendenza non si inverte: primo trimestre 2024 negativo per la “borsa” dei fine wine

La tendenza non si inverte, e la “borsa” dei fine wine continua ad accusare perdite costanti, dopo il 2023, anche nel primo trimestre 2024, nonostante qualche piccolo, timidissimo segno positivo a marzo 2024. Così raccontano gli indici principali del Liv-Ex, piattaforma londinese e benchmark di settore. Il Liv-Ex 100, indice principale e di riferimento, da inizio anno, è in calo del -1% netto, nonostante un debole +0,4% mese su mese.
Un indice di cui, per l’Italia, fanno parte il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Biondi Santi, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche di Bruno Giacosa, il Barbaresco 2019 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno 2014 e 2015, il Masseto 2019 e 2020 e l’Ornellaia 2020 di Frescobaldi, il Sassicaia della Tenuta San Guido 2018, 2019 e 2020, il Solaia 2019 ed il Tignanello 2019 e 2020 di Antinori, il Redigaffi 2020 di Tua Rita). E se il miglior vino dell’indice, in questi primi tre mesi, è stato il Napa Valley 2018 di Promontory, con un balzo del 21,3%, nella top 5 seguono il Masseto 2019 (+10,9%), il Sassicaia 2018 (+7,1%) e 2020 (+7%) ed il Pauillac 2005 di Chateau Lynch-Bages.
Ma tra gli indici più importanti del Liv-Ex, i segni positivi, almeno mese su mese, finiscono qui. Il Liv-Ex 1000, indice più ampio della piattaforma, scende di un altro -0,6%, portando il calo da inizio anno a -4,1%, con il Burgundy 150 a -6% nel primo trimestre 2024, lo Champagne 50 a -2,9%, il Bordeaux 500 a -3,1%, il Bordeaux Legends 40 e così via. Non si salva nessuno, insomma. Nemmeno l’Italy 100 che, quantomeno, contiene il calo da inizio anno al -0,8%: tra i vini più performanti per aumento di quotazione, nei primi tre mesi 2024, in testa ci sono il Solaia 2020 (+13,8%), il Sassicaia 2015 (+13,2%) ed ancora il Solaia, annata 2013 (+11,8%).
Con l’indice italiano - di cui oggi fanno parte Barolo di Bartolo Mascarello, con tutte le annate dalla 2010 alla 2019, il Barolo Falletto Le Rocche del Falletto Riserva di Bruno Giacosa (2000, 2001, 2004, 2007, 2007, 2011, 2012, 2014, 2016 e 2017), il Flaccianello della Pieve di Fontodi (annate dalla 2011 alla 2020), il Barbaresco di Gaja (dalla 2010 alla 2019), il Barolo Monfortino Riserva di Conterno (2001, 2022, 2004, 2005, 2006, 2008, 2010, 2013, 2014 e 2015), e ancora tutte le annate dalla 2011 alla 2010 di Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Ornellaia e Tignanello - che, in ogni caso, resta il più performante nell’arco dei 50 anni, a +30,1%, secondo solo allo Champagne 50, a +45,3%.

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