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“LA TERRA TREMA” AL LEONCAVALLO: DAL 23 AL 25 NOVEMBRE, A MILANO, TORNA L’EVENTO CHE RIUNISCE L’AGRICOLTURA CRITICA DI QUALITA’

Vini critici e vignaioli autentici, agricoltori periurbani, produzioni agricole di qualità: tutto questo e molto di più dal 23 al 25 novembre a Milano per l’evento “La terra trema” (www.inventati.org/folletto25603): al Leoncavallo, già sede della Fiera dei Particolari - t/Terra e Libertà/Critical Wine, ultimo “sogno possibile” condiviso con Luigi Veronelli - ci saranno più di cento piccole aziende agricole, tra vignaioli provenienti da tutta Italia, coltivatori e allevatori (in special modo del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco del Ticino), che offriranno in degustazione e in vendita i propri prodotti. Nell’evento, oltre ad assaggi confidenziali e acquisti diretti, sono previsti momenti pubblici di confronto, interventi di produttori, scrittori e giornalisti, proiezioni video, concerti, cene a filiera zero. Particolare attenzione sarà dedicata al rapporto tra città e agricoltura periurbana; alla condivisione di un patrimonio culturale collettivo quale è il sapere gastronomico; alla discussione delle problematiche attinenti il settore agricolo e alimentare.
“La terra trema” è il risultato di una frequentazione forzata ma quotidiana tra due geografie che scorrono parallele e opposte, un territorio agricolo periurbano da una parte, una metropoli ipertrofica dall’altra. Entrambi sono flussi in trasformazione. Una divora l’altro con cemento e catrame. I luoghi dell’agricoltura sono perciò compromessi dalle urgenze impellenti proprie dello spazio metropolitano, atto all’edificazione coatta e alla distribuzione schizofrenica delle merci.
L’evento al Leoncavallo è il desiderio di “portare porzioni di queste opposizioni nella metropoli (quelle che Luigi Veronelli avrebbe detto hackers), è un invito ai guardiani del territorio ad uscire temporaneamente e a darsi al racconto delle proprie quotidiane resistenze”. “La terra trema” vuole ribadire che l’agroindustria e la grande distribuzione, gli ipermercati, i grandi centri commerciali, la ristorazione prefabbricata, sono anzitutto i luoghi della negazione dei diritti, dello sfruttamento, dell’infima qualità del lavoro, della distruzione dei territori, della omologazione di merci e sapori, l’alienazione dei bisogni e del vivere sociale.

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