Si parla spesso di educazione al paesaggio, dell’importanza del mantenere vive le tradizioni enogastronomiche, che sono custodi della biodiversità e del territorio. E, come ogni cosa, anche questa va insegnata ai più piccoli, il futuro della società: proprio questa è l’anima del progetto “Montefalco, paesaggi e vigneti”, il lavoro dell’anno scolastico 2018/2019 del “Laboratorio Winenews per l’educazione al gusto” (che viene svolto anche in Chianti Classico, con la Marchesi Antinori, ed a Montalcino, nel territorio del Brunello, con Castello Banfi, ndr), per il terzo anno consecutivo, e che in continuità con il progetto nel 2018, ha portato avanti il tema dell’educazione al gusto, in stretta collaborazione con l’azienda simbolo di Montefalco e soprattutto della rinascita del Sagrantino, la Arnaldo Caprai guidata da Marco Caprai, come fosse una materia scolastica a tutti gli effetti, coinvolgendo i bambini in una esperienza multidisciplinare, che diventa così un elemento imprescindibile per la futura valorizzazione e sviluppo dei territori rurali. In una serie di quattro incontri, i bambini delle classi quarte della primaria di Montefalco sono state coinvolte in un laboratorio sul tema dell’ambiente e del paesaggio di Montefalco, e sempre con l’aiuto della Caprai, gli alunni hanno approfondito la storia del vitigno Sagrantino e di come la sua coltivazione sia legata alla storia del paese.
Il paesaggio agricolo storico delle colline di Montefalco si estende per 1.195 ettari, attorno all’abitato stesso: oggi nei vigneti locali è coltivato uno dei più preziosi vitigni d’Italia, il Sagrantino, con il quale si producono diversi vini Doc, come il Colli Martani, e Docg, come l’ormai famoso Montefalco Sagrantino, nelle tipologie secco e passito. Proprio da questo legame profondo tra enogastronomia e territorio, tra Sagrantino e Montefalco, si è concentrato il primo incontro, durante il quale l’agronomo dell’azienda ha illustrato ai bambini in che modo un vitigno può essere protagonista del paesaggio, della storia e della cultura. Il secondo incontro, invece, hanno avuto come protagoniste le viti ultracentenarie di Sagrantino che crescono a ridosso delle mura cittadine, di cui i bambini hanno realizzato disegni dal vero, trasformati poi, nel terzo appuntamento “artistico”, in disegni quasi a grandezza naturale su pannelli. Il quarto ed ultimo incontro, si è concentrato sulla pratica all’aria aperta, nei vigneti della cantina Caprai. Qui, centro della lezione è stata propria la lettura del paesaggio, e dell’importanza del mantenimento dell’equilibrio agro-forestale. I bambini sono stati guidati, attraverso un semplice mappa del territorio, lungo un tratto dell’antica strada vicinale del Malcompare, che collegava anticamente Bevagna a Montefalco e che, probabilmente, anche in epoca francescana veniva utilizzata per collegare le due cittadine. Proprio lungo questo percorso, immersi tra vigneti e uliveti sulle prime colline della valle umbra, i bambini hanno potuto disegnare il paesaggio che oltre mezzo secolo fa Benozzo Gozzoli dipingeva nell’abside dell’antica chiesa Francesca di Montefalco (oggi Museo di San Francesco) per ritrarre il Santo all’arrivo alle porte della cittadina. La lettura del paesaggio di oggi, che appare sovrapponibile a quello rinascimentale dipinto dal Gozzoli, trasmette un senso di appartenenza alla storia del territorio e di impegno alla cura e alla preservazione dell’equilibrio agro-forestale secolare.
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