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LE 10 MIGLIORI “STORIE” CHE HANNO SEGNATO IL 2010 DEL MONDO DEL VINO A STELLE E STRISCE SECONDO ADAM STRUM L’EDITORE DI WINE ENTHUSIAST: TENDENZE E CONTINUITÀ DEL MONDO DI BACCO VISTO DALL’OSSERVATORIO DI UNO DEI MERCATI INTERNAZIONALI PIÙ IMPORTANTI

Italia
Adam Strum con Piero Antinori

Come è consuetudine annuale, Adam Strum, l’editore della rivista di critica enologica Wine Enthusiast, una delle più lette d’Oltreoceano, ha stilato la “top ten” delle storie che hanno contraddistinto il 2010, ormai alla sua conclusione.
Eventi significativi, tendenze che hanno avuto un grande impatto sul mondo del vino visto dall’osservatorio privilegiato degli Stati Uniti, uno dei mercati di riferimento per il vino prodotto nelle zone più importanti del mondo.
Ecco, allora, un “riassunto” enologico dell’anno che sta per chiudersi, con uno sguardo tra le righe a quello che verrà ...
1) La “nuova normalità”. I consumatori sono meno disposti a pagare prezzi stellari per una bottiglia di vino, con risultati prevedibili sulle vendite a tutti i livelli. Nel mercato statunitense, la soglia limite d’acquisto tra i 12 e i 15 dollari sì è ulteriormente abbassata tra i 9 e i 12 dollari nel 2009 e lì si è fermata. Al di sopra dei 20 dollari è difficile vendere qualcosa. La fascia di prezzo che va dai 50 ai 100 dollari di prezzo è stata ribattezzata la “zona morta” dagli addetti ai lavori. C’è una vera e propria corsa alla scontistica e il timore che le abitudini d’acquisto dei consumatori siano definitivamente cambiate. Nel frattempo, le imprese vitivinicole stanno riconfigurando le proprie strategie di vendita e i propri progetti di marketing, guardando con sempre maggiore attenzione allo sviluppo del Web, attraverso, per esempio, i “wine clubs” virtuali. Siamo di fronte ad una sorta di “nirvana” del vino, nel senso che oggi è possibile acquistare un grande vino a prezzi mai così abbordabili.
2) Cambio della guardia. Dirigenti e proprietari di imprese vitivinicole e cantine stanno valutando se continuare nel proprio business oppure lasciare e vendere la propria azienda, in particolare questa tendenza sembra riguardare le imprese a gestione familiare, dove la prossima generazione non è sicuro che continui ad impegnarsi nello stesso campo della precedente.
3) Il vino europeo mette in movimento le sue strategie di marketing. L’Unione europea ha dato seguito alla propria riforma di mercato del 2008 mettendo in campo, per un periodo di quattro anni, oltre 828 milioni di euro a sostegno della promozione e della commercializzazione del proprio vino. Stiamo già vedendo novità sulle etichette, e nuovi concetti di comunicazione e visibilità. L’Italia, e la cosa non sorprende, guida questa carica, rappresentando il primo Paese europeo esportatore.
4) Continua la crescita delle esportazioni per Argentina e Cile. I due Paesi sudamericani sono riusciti a rinforzare i propri numeri a livello globale e negli Stati Uniti in particolare. Questo processo conferma il loro ruolo di nuove e più potenti realtà produttive tra i cosiddetti Paesi del Nuovo Mondo enologico.
5) Mutamenti climatici. La Francia è a secco, il Portogallo è caldo e la California è fredda: sei anni consecutivi di annate fredde con il 2010 che annuncia essere l’annata più fredda di sempre o quasi. La costa si sta raffreddando e le zone interne si stanno riscaldando. Mentre la penuria d’acqua continuerà a vessare il comparto e avere un reale impatto sui bilanci delle cantine, e, quindi, sui prezzi dei vini al consumo.
6) Vini “green”. Le cantine sempre più si concentrano sulle possibilità commerciali dei vini “green”, ottenuti da agricoltura biologica o biodinamica e sul crescente interesse che muovono le questioni sollevate dall’utilizzo di un’agricoltura sostenibile.
7) Fluttuazioni del tasso di cambio. Le forti variazioni del tasso di cambio aumentano i costi delle transazioni con i produttori di vino europei, favorendo i vini sudamericani, mentre la forza delle valute australiane e neozelandesi ha un impatto negativo sull’industria enologica di questi Paesi.
8) Eccesso di offerta. C’è troppa offerta di vino e i prezzi stanno diventando i protagonisti del mercato, ma in un momento in cui i consumatori pensano, piuttosto, alla loro sicurezza economica.
9) Château Lafite-Rothschild in Asia. Molte annate di questa icona dell’enologia mondiale sono diventate uno degli status symbol più importanti in Asia, il simbolo più visibile di una ricchezza smodata che ha fatto levitare il prezzo dei Bordeaux 2009, in estremo Oriente, a livelli stratosferici.
10) Lo Stato smette di vendere bevande alcoliche. Almeno quattro stati stanno valutando di chiudere i loro negozi per la vendita di alcolici, ma per Washington non ci saranno cambiamenti di questo genere a breve. Due iniziative parlamentari hanno tentato di introdurre l’interruzione del controllo dello stato sulle vendite di liquori, ma entrambe non sono passate. Lo Stato dovrebbe però cessare l’attività di vendita degli alcolici, restando semplicemente la sua funzione di controllo.
Fonte: www.winemag.com

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