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LE CITTÀ DEL VINO HANNO ELETTO IL SUO NUOVO PRESIDENTE: E’ VALENTINO VALENTINI, SINDACO DI MONTEFALCO, TERRITORIO DEL SAGRANTINO. TUTTI I PUNTI PIU' IMPORTANTI DELLA CONVENTION DEI COMUNI DOC D'ITALIA

Italia
Valentino Valentini

E’ Valentino Valentini, sindaco di Montefalco (Perugia), il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, la rete dei Comuni doc. Valentini è stato eletto oggi pomeriggio a Conegliano Veneto (Treviso) nella Convention d’autunno di Città del Vino davanti a 300 sindaci provenienti da tutta Italia.
Il giovane neopresidente di Città del Vino, 34 anni, imprenditore, governa l’amministrazione di Montefalco dal 1999. Di questi giorni, la sua decisione di vietare l’uso dei chips (trucioli) in tutti i vini prodotti nel territorio di Montefalco. Valentini succede a Floriano Zambon, sindaco di Conegliano e presidente dell’associazione dal 2003. Zambon rimarrà in carica alla presidenza di Recevin, la rete europea delle Città del Vino.
Valentini nel suo discorso di saluto ha ribadito il grande impegno dell’associazione per la difesa e la promozione della vitivinicoltura italiana di qualità, esposta da una parte al rischio di perdere nei prossimi anni decine di migliaia di ettari di vigneto con la nuova Ocm vino, dall’altra di appiattirsi sui modelli produttivi di Paesi lontani dal nostro per storia e tradizione. “L’associazione, che nel 2007 si appresta a celebrare i 20 anni di vita, è sempre più numerosa - ha dichiarato il neopresidente Valentini a www.winenews.it - e rappresentativa. Coerentemente ai principi e obiettivi di Città del Vino mi impegnerò al meglio per continuare a far sentire la nostra voce sui temi della qualità, dell’enoturismo, delle economie locali e delle politiche ambientali. Temi centrali per la buona gestione dei territori del vino”.


I punti principali della Convention della Città del Vino
Ocm vino e catasto vigneti

Entro il 2007 si decideranno le sorti della vitivinicoltura europea nel quadro della competizione internazionale. Tra i punti in discussione si prevede l’espianto di circa 400 mila ettari di vigneto nel territorio comunitario. Secondo Città del Vino la nuova Ocm non prevede alcuna distinzione tra le varie viticolture e rischia di colpire fortemente le regioni e i territori più deboli del nostro Paese. “In Australia - fa notare il presidente Valentini - sono sufficienti appena 50 ore di lavoro meccanizzato per gestire un ettaro di vigneto, mentre in molti territori italiani sono necessarie anche mille ore di lavoro. Le viticolture infatti non sono tutte uguali e nel nostro Paese lo sono ancora meno: abbiamo intere aree di vigneti terrazzati, viticolture di montagna, viticolture delle piccole isole. A nostro avviso non c’è bisogno di ridurre il vigneto europeo, crediamo piuttosto che vada fotografata questa diversità per intervenire con politiche mirate e selettive tutelando efficacemente tutti i territori del vino. In Italia - conclude Valentini - per raggiungere questi obiettivi è necessario che il catasto vigneti e gli albi delle Doc e Docg passino sotto la gestione dei Comuni”.
Nei prossimi giorni, l’associazione proporrà al Ministero delle Politiche Agricole l’istituzione di un albo dei vigneti storici.
Un nuovo progetto che prevede l’intervento dei Comuni per la creazione di collezioni di vitigni autoctoni e antichi e la nascita di una commissione ad hoc per accertare la storicità dei vigneti candidati a far parte del nuovo albo.
Turismo del Vino
In Italia il turismo del vino produce ricchezza per oltre 2,5 miliardi di € l’anno e conta oltre 4 milioni di enoturisti. Il V Rapporto Città del Vino/Censis sull’enoturismo calcola che con buone pratiche di governo locale, migliori sinergie tra pubblico e privato, il settore potrebbe raddoppiare nel giro di cinque anni andando ad accompagnare una domanda in crescita. Una conferma di questa tendenza arriva anche dal recente rapporto di Mediobanca (Vinitaly, 2006), secondo il quale rispetto agli oltre 3 miliardi di € fatturati dalle 82 maggiori aziende vitivinicole nazionali, una quota di tutto rispetto del 7,5% è imputabile alle vendite di vino effettuate in cantina. Questo aspetto, sostiene Città del Vino, indica l’importanza della qualità dell’accoglienza enoturistica oltre che del prodotto vino.
Oggi in Italia - sottolinea il presidente Valentini - le Strade del Vino, ex lege 268/99, sono 140 e coinvolgono migliaia di cantine, agriturismi, ristoranti e alberghi. “Il valore strategico del turismo del vino . per le economie dei nostri territori, anche di quelli lontani dalle tradizionali mete del turismo, è un dato accertato. Tuttavia dobbiamo rilevare che sono ancora poche le esperienze di successo in Italia poiché è mancata una strategia politica condivisa e coordinata per trasformare un fenomeno emergente in un’economia consolidata”.
“No ai trucioli anche nelle Igt”
Continua su questo argomento la battaglia di Città del Vino per impedire l’autorizzazione dei trucioli anche per i vini Igt. Dall’assemblea di Conegliano è stata rinnovata con forza la richiesta al ministro Paolo De Castro di rivedere il decreto sui trucioli e di allargare il divieto anche ai vini a Indicazione geografica tipica (Igt). Dopo Torrecuso (Benevento) e Montefalco (Perugia) anche il sindaco di Conegliano (Treviso) ha firmato un’ordinanza che estende il divieto di impiegare i trucioli in cantina alle Igt.
Nei giorni scorsi il ministro delle Politiche Agricole e Alimentari, Paolo De Castro, aveva vietato l’uso dei chips per i vini Doc e Docg, lasciando fuori Igt e vini da tavola. A Conegliano si producono principalmente vini di qualità Doc, ma il sindaco Floriano Zambon ha deciso di “estendere la tutela” anche alle altre produzioni locali.
“L’indotto economico e occupazionale che deriva dalla produzione vitivinicola può essere considerato di notevoli dimensioni ... . È quindi assolutamente indispensabile tutelare le produzioni vinicole di qualità prodotte sul territorio comunale. Altre Città del Vino sono pronte a firmare un’analoga ordinanza”.

Le Città del Vino in numeri ...
Comuni associati in Italia: 560
4.075 alberghi (142.000 posti letto)
1.500 aziende agrituristiche (18.000 posti letto)
189 campeggi; centinaia di ristoranti, enoteche e cantine di qualità
200.000 ettari di vigneti iscritti alle Doc e alle Docg nei Comuni Città del Vino (i 4/5 dei vigneti italiani a doc)
5 società partecipate con capitale € 417.540,00
15 collaboratori
3 dipendenti
Socio fondatore e associato a 8 tra Fondazioni, Associazioni e Istituti di Ricerca
Investimenti strutturali € 450.000
Investimenti in comunicazione e editoria 2000/2005 € 1.050.000

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