Una tradizione che si rinnova: dopo Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, le Città del Vino incontrano Papa Francesco, forse il più legato al mondo enoico a memoria d’uomo, nipote di vigneron (il nonno produceva Grignolino in provincia di Asti) e passato spesso alle cronache per i riferimenti e le metafore in salsa enoica (su tutte, “senza vino non c’è festa”). In omaggio al Santo Padre, ovviamente, una magnum di “Abbraccio”, la “Selezione del Sindaco” frutto di un assemblaggio di vini dolci firmato dal “flyng wine maker” italiano per eccellenza, Roberto Cipresso, Ambasciatore delle Città del Vino, con l’etichetta disegnata da Annibale Parisi, artista e viticoltore a Montalcino. “È stata una grandissima emozione trovarsi di fronte a questo grande Papa. Mi auguro che i suoi continui richiami alla pace e alla tolleranza - ha commentato il presidente nazionale delle Città del Vino, Floriano Zambon - siano ripresi da tutti noi amministratori dei Comuni, che abbiamo l’onore e l’onere di governare i territori del vino nel miglior modo possibile”.
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