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LE CITTÀ DEL VINO, SENTINELLE DELL’AMBIENTE, PRESENTANO IL 28 GENNAIO AL QUIRINALE IL PROPRIO MODELLO DI SVILUPPO AL PRESIDENTE, GIORGIO NAPOLITANO. I SINDACI DEI PIÚ IMPORTANTI TERRITORI: “VINO E ENOTURISMO, LE LEVE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE”

Italia
Il presidente delle Città del Vino Valentino Valentini

In Italia esistono piccoli comuni virtuosi in cui i sindaci rappresentano delle vere e proprie “sentinelle” dell’ambiente: sono le Città del Vino, nate con la consapevolezza che al centro della straordinaria crescita del mondo che ruota intorno al vino c’è il valore del territorio, il suo rapporto con il prodotto e la conseguente necessità di saperlo tutelare, salvaguardandone le peculiarità ambientali e paesaggistiche. Una delegazione di sindaci dei più importanti territori enologici italiani - da Montalcino alle Langhe, da Montefalco a Conegliano-Valdobbiadene ad Alcamo, passando per il Chianti Classico ed il Soave - presenteranno il proprio modello di sviluppo sostenibile al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lunedì 28 gennaio.
Una case history singolare, quella delle Città del Vino, che ad oggi raggruppano 554 Comuni e 28 tra Province, Comunità Montane, Strade del Vino e Parchi: ciò che accomuna tutte queste differenti realtà, dal Nord al Sud del Paese, è proprio la salvaguardia del grande valore paesaggistico ed ambientale che contraddistingue i terroir enologici italiani. I terreni rurali assumono infatti, oltre a quella agricola, anche una valenza culturale, antropologica e turistica. Le campagne non sono solo coltivate, ma abitate e vissute e la qualità della vita si rivela qui nettamente superiore a quella delle città, almeno di quelle più grandi. Ciò dimostra che, in questi venti anni la filosofia del recupero e della riqualificazione ambientale, urbanistica, vitivinicola, compatibile con il patrimonio paesaggistico, da sempre sostenuta dalle Città del Vino, ha portato a buoni risultati dimostrando come il vino, insieme al turismo e al territorio, sia un grande volano di sviluppo locale e come la qualità della vita dei territori rurali rappresenti, pur tra molte difficoltà ancora da superare, un modello di riferimento per chi desidera vivere in ambienti belli, sani e ben conservati.
Da una recente ricerca, condotta da docenti dell’Università di Perugia, nelle Città del Vino (che rappresentano il 6,7% dei Comuni, il 70% del vigneto Italia, l’89% dei vini Doc, Docg e Igt, il 15% dell’offerta turistico-ricettiva nazionale, il 22% degli agriturismi) emerge che grazie alla qualità della vita dei territori associati negli ultimi venti anni gli abitanti dei borghi sono cresciuti del 10%, quelli delle case sparse del 27%; mentre nel resto del Paese il “tasso di utilizzo” delle case sparse è dell’1% nelle Città del Vino è del 35%.
La delegazione delle Città del Vino, guidata dal presidente Valentino Valentini (sindaco di Montefalco), sottoporrà all’attenzione del Presidente della Repubblica alcuni temi ritenuti importanti per lo sviluppo socio-economico del territori del vino: “Siamo fortemente convinti - afferma Valentino Valentini - che una delle leve dello sviluppo sostenibile del nostro Paese sia il turismo rurale, quello legato alle tradizioni enogastronomiche e culturali più vive e universalmente apprezzate, motivo principale delle scelte di milioni di persone che decidono di venire a visitare il nostro Paese; per questo chiederemo al Presidente Napolitano di affiancarci nel nostro impegno a favore della crescita del settore aiutandoci presso l’Unione Europea affinché il 2009 sia dichiarato anno del turismo del vino”.
Qualità della vita, paesaggi e ambienti ben conservati, qualità del vino e dei prodotti tipici, unite ad una maggiore capacità ricettiva, fanno di questi territori delle vere e proprie mete turistiche. Un fenomeno in crescita, come testimoniano le annuali indagini dell’Osservatorio sul Turismo del Vino, che indicano in oltre 2,5 miliardi di euro il fatturato di questo specifico settore e in oltre 4 milioni gli enoturisti in giro per l’Italia alla scoperta di luoghi, sapori e saperi che rendono unico il nostro Paese al mondo. Dati che, sempre secondo l’Osservatorio sul Turismo del Vino, sono destinati a raddoppiare nei prossimi due anni, liberando nuove risorse e nuove opportunità di lavoro e di sviluppo economico.
L’incontro con il Presidente della Repubblica Napolitano chiude idealmente le celebrazioni per il ventennale dell’Associazione (fondata a Siena il 21 marzo 1987): nell’occasione saranno donati al Presidente della Repubblica un manoscritto contenente i principi del “Manifesto per una vitivinicoltura di qualità” (con il quale le Città del Vino intendono richiamare l’attenzione del mondo del vino ad una profonda riflessione sul ruolo della viticoltura sia in termini produttivi, sia per la salvaguardia del territorio), tre calici di cristallo realizzati da una delle più prestigiose cristallerie d’Italia, la Vilca di Colle Val d’Elsa (dove si produce il 95% del cristallo italiano di qualità), che intendono simboleggiare la qualità (dato che “tre bicchieri” sono riconosciuti come simbolo di qualità dei vini), ed una bottiglia di Moscato Passito di Pantelleria Doc “Ben Ryè” della cantina siciliana Donnafugata, medaglia d’oro 2007 nella “Selezione del Sindaco”, il concorso enologico internazionale organizzato dalle Città del Vino.

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