Le grandi firme del vino si mettono alla testa della battaglia per la Doc toscana. Ambrogio Folonari, Piero Antinori e Vittorio Frescobaldi hanno spiegato perché insieme ai loro alleati nell'Ente Tutela dei Vini (Coldiretti, Cia e cantine sociali dei Colli Fiorentini): “chi si oppone alla Doc toscana teme la concorrenza. E che il confronto è tra innovatori e conservatori: tra chi, come noi, crede che bisogna prepararsi a tempi non così fortunati come quelli odierni e chi, e cioè gli avversari della Doc toscana, è convinto che occorre lasciare tutto com'è, per non rischiare di rompere il giocattolo che sta funzionado splendidamente". Ma l'argomento principe a favore di una Doc Toscana "è dare a vini prestigiosi, anche se recenti, un marchio di qualità. Il che non porterebbe a inflazionare il mercato della qualità. I vini toscani hanno già tutti la Igp, l'Indicazione geografica protetta, spesso con prezzi maggiori di quelli delle Doc. Quindi nessun aumento della quantità ma una semplice e doverosa promozione a un gradino più alto di qualità conquistato sul campo".
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