La recente decisione della Corte Europea del Lussemburgo potrebbe davvero sancire definitivamente la scomparsa della denominazione “Tocai” dal panorama dei vini friulani, anche se dal punto di vista tecnico-giuridico manca ancora la parola fine, visto che sono ancora in discussione altre due cause sulla questione. "E’ una sentenza che crea infinita tristezza - spiega Ornella Venica, neopresidente del Consorzio Vini Doc Collio - perché il Tocai è intimamente legato alla storia della viticoltura friulana. Questa decisione evidentemente ha a che fare più con la politica che con noi vignaioli e per questo vi potremmo intervenire piuttosto limitatamente. Tuttavia - prosegue Venica - dobbiamo valutare con la massima attenzione la sentenza per capire se esiste un ulteriore margine di manovra sia in sede locale che nazionale. Io credo che una soluzione possibile passi necessariamente dall’organizzazione del nostro “futuro” e quindi da una massiccia campagna promozionale, specialmente rivolta all’estero, per la promozione del nuovo nome “Friulano”, che dovrebbe sostituire “Tocai”. In questo senso - conclude Ornella Venica - sarà inevitabile un serio lavoro di “squadra” fra noi produttori, rivendicando con forza il nostro territorio".
Più intransigente la posizione di Marco Felluga che spiega: "è vero che c’è da attendere ancora l’esito delle sentenze di altre due cause e la legge va rispettata, ma, in questo caso, si tratta di un provvedimento privo totalmente di buon senso. Ci batteremo con tutte le nostre energie per scovare il “tallone d’Achille” di questa assurda sentenza, e se sarà necessario - prosegue Felluga - venderò il mio vino con la denominazione di “Toccai”, l’antico nome seicentesco del nostro vino friulano, anche a costo di rischiare sequestri e cause". Anche per Guido Fantinel "la volontà di non arrendersi dovrà essere forte. La mia azienda - prosegue - organizzerà questa estate “Tocai all’arrembaggio”, una mega distribuzione di magnum del nostro vino ai vip di Portocervo, per catturare la massima attenzione verso la questione". Per Massimo Di Lenardo "questa decisione è frutto di una “manfrina” politica e non è una sorpresa, già sapevamo, e da tempo, che il ricorso non sarebbe stato accettato. Bisognava forse che le istituzioni avessero agito più tempestivamente. Ora il problema - spiega - è quello di trovare un buon nome alternativo. Nella mia azienda abbiamo già operato questa scelta quattro anni fa, chiamando il nostro Tocai “Toh! Tocai Friulano”, così anche se decadrà la dizione “Tocai” il nostro prodotto, già noto con il suo nome aziendale, non ne risentirà molto. Il nome “Toh!” richiama le iniziali di Tocai ed allo stesso tempo è un’espressione di sorpresa, che indica un vino sorprendente e, purtroppo dal 2007, anche la “sorpresa” che la parola Tocai scomparirà dall’etichetta dei vini friulani".
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