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LIBERALIZZAZIONE IMPIANTO: ANCHE LA SPAGNA UFFICIALIZZA IL PROPRIO DISSENSO ALL’ABOLIZIONE, PREVISTA PER IL 2015, DELL’ATTUALE SISTEMA DI DIRITTI DI IMPIANTO DI VIGNE. IL FRONTE DEL NO È ORMAI MAGGIORITARIO ...

Anche la Spagna si è unita al gruppo dei nove stati europei (Italia, Francia, Germania, Portogallo, Romania, Lussemburgo, Austria, Ungheria, Cipro) che sono contrari alla liberalizzazione dei vigneti voluta da Bruxelles a partire dal 2015.

“Si rafforza - dice il presidente della Confagricoltura, Mario Guidi - il fronte contrario alla proposta della Commissione verso una decisione che porterebbe all’ingovernabilità del sistema vitivinicolo e che il ministro Romano ha giustamente definito destabilizzante. Eliminare i diritti di impianto avrebbe conseguenze gravissime: aumento incontrollato delle superfici a denominazione d’origine, eccedenze nell’offerta, concentrazione nelle aree con costi di produzione più bassi, flessione del valore del vigneto, affermazione di una viticoltura lontana dalla nostra storia”.

“Senza il sistema dei diritti - sottolinea il leader dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli - crollerebbe la base della piramide qualitativa del nostro sistema di denominazioni. Il senso di responsabilità verso i nostri produttori ci impone di difendere quanto da loro storicamente creato e valorizzato, in primis il patrimonio territoriale e ampelografico”.

Il problema - secondo Confagricoltura - non è solo per le denominazioni di origine, ma riguarda anche gli altri vini. L’Organizzazione comune di mercato ha infatti aperto la strada ai “vini varietali” che, con la liberalizzazione e la delocalizzazione, potrebbero minare fortemente il mercato dei vini Igt e Igp.

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