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CLIMATE CHANGE

L’inverno anomalo manda in tilt l’agricoltura: frutta e verdura sui banchi con un mese di anticipo

Il clima pazzo espone le piante al rischio gelate. Coldiretti: col cambiamento climatico il settore ha perso oltre 14 miliardi di euro in 10 anni
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Con l’inverno anomalo alberi da frutto già in fiore e a rischio gelate, allarme Coldiretti

Fioriture premature di mandorli e peschi, margherite e rosmarini già spuntati nei campi, frutta e verdura sui banchi con un mese di anticipo: l’inverno anomalo ha mandato in tilt le colture, con la raccolta di zucchine e fragole nel Lazio già avviata e l’arrivo degli asparagi in Campania e delle fave in Sicilia molto prima del tradizionale appuntamento del 1 maggio. Nelle campagne laziali si trovano gli agretti oltre agli asparagi, arrivati almeno 15 giorni prima del normale, mentre nel Napoletano e in Sicilia i piselli hanno accelerato di due settimane e sono pronti al consumo. In Calabria ci sono già cipollotti, carciofi e fragole come in Sardegna dove si raccolgono anche gli spinaci. Emerge dal monitoraggio Coldiretti nei mercati degli agricoltori di “Campagna Amica” sugli effetti concreti dei cambiamenti climatici con un lungo anticipo di primavera. Un clima pazzo che non aiuta certamente la programmazione colturale in campagna ma espone le piante anche al rischio di gelate nel caso di brusco abbassamento delle temperature con conseguente perdita delle produzioni e del lavoro di un intero anno. L’agricoltura, spiega la Coldiretti, è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali.

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