“La cucina del futuro è quella che a fianco dell’estetica ha una profonda etica”: poche e semplici parole, ma chiare ed efficaci, quelle di Massimo Bottura, per spiegare il senso di un’iniziativa importante, che, come sempre più spesso accade già nel mondo del vino, questa volta vede l’alta cucina italiana ed internazionale scendere in campo per il patrimonio culturale del Belpaese. Il 30 luglio, lo chef n. 1 al mondo, della tristellata Osteria Francesca di Modena, ed i colleghi Franco Pepe, della pizzeria Pepe in Grani, la migliore d’Italia, Heinz Reitbauer del ristorante Steirereck di Vienna e Sven Elverfeld dell’Aqua at The Ritz-Carlton di Wolfsburg, chef pluristellati e ai vertici della The World’s 50 Best Restaurants, saranno ai fornelli ai piedi del magnifico Tempio di Nettuno per “Live for Paestum”, una charity dinner promossa da Congresso internazionale di cucina d’autore Lsdm per raccogliere fondi destinati a nuovi scavi stratigrafici nel Parco Archeologico di Paestum Patrimonio dell'Unesco, una delle perle artistiche italiane e dell’intero bacino del Mediterraneo.
“Il buono senza il bello fa infatti fatica ad esprimersi appieno - spiega Bottura - scegliere i prodotti, le materie prime, essere a fianco di contadini, allevatori, pescatori e casari, significa dare il proprio contributo allo sviluppo di un territorio intero, aiutandolo a sopravvivere e a proiettarsi nel futuro. L’ingrediente più importante del cuoco del futuro sarà dunque la cultura, perché è solo la cultura a generare conoscenza e quindi senso di responsabilità. E oggi, così come accadeva un tempo nelle botteghe rinascimentali, abbiamo il dovere morale di trasmettere questi valori facendo formazione. Ma ciò che più conta a mio avviso è cercare di dare un risvolto sociale al lavoro dello chef”.
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