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ONU DEL VINO

L’Oiv apre le porte all’Albania: il 41esimo produttore mondiale di vino è il 50esimo Stato membro

Il Paese balcanico, con i suoi 11.339 ettari vitati, punta a rilanciare la storica produzione vinicola e modernizzare la filiera produttiva

L’Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) apre le porte all’Albania: il 41esimo produttore mondiale di vino, con 11.339 ettari vitati che si estendono dalla pianura costiera intorno a Tirana agli altipiani a 1.000 metri di altitudine non lontano da Durazzo, è il 50esimo Paese membro dell’Onu del vino, avvicinandosi ancora di più - sia dal punto di vista politico e che vitivinicolo - all’Europa. Il Paese balcanico, che si classifica al 55esimo posto tra i Paesi consumatori di vino, con una popolazione di poco superiore ai 2,7 milioni di abitanti, aveva avviato il suo processo di adesione all’Oiv nel 2016, con l’obiettivo di rilanciare la storica produzione vinicola e modernizzare la filiera. Acquisendo lo status di Stato membro, potrà così partecipare ai processi decisionali dell’organizzazione di riferimento del settore vitivinicolo mondiale.

“La storia della cultura del vino in Albania risale all’antichità. I microclimi locali contribuiscono ad offrire terroir dove le nostre varietà locali sono sempre più apprezzate, rappresentando un ulteriore punto di forza per i viticoltori albanesi”, ha commentato Frida Krifca, Ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale in Albania. “Grazie a questa integrazione, l’Albania beneficerà dell’accesso alle informazioni, alla cooperazione e ai servizi di una rete composta da mille esperti”, ricorda l’Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino). E allo stesso modo, diventando Stato membro, il Paese interverrà a pieno titolo nei processi decisionali relativi alla crescita futura del settore vitivinicolo, “facendo contare la propria voce tra i 50 membri votanti dell’organizzazione”, conclude il comunicato della Oiv.

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