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LA NOVITÀ

L’olio extravergine italiano ai “raggi x”: ecco la Guida di Slow Food n. 23

Il volume racconta 750 realtà tra frantoi, aziende agricole, oleifici e recensisce 1.180 oli tra gli oltre 1.500 assaggiati
GUIDA, OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA, SLOW FOOD, Non Solo Vino
La Guida di Slow Food n. 23 agli olii extravergini d’Italia

La Guida agli Extravergini 2022, curata da Slow Food Italia, è realtà: arrivata all’edizione n. 23, la guida, grazie ad una rete di 125 collaboratori, esperti degustatori ma persone anche persone del territorio che conoscono le aziende dall’oliveto alla bottiglia, offre uno spaccato dell’Italia dell’olio completo e dettagliato. Il volume di Slow Food, presentato a Palazzo Vecchio a Firenze, racconta 750 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici (120 le novità a testimonianza di un settore molto vivace), recensisce 1.180 oli tra gli oltre 1.500 assaggiati. Cresce il numero delle aziende che certificano in biologico l’intera filiera (536 oli certificati) e aumentano i produttori (126 per 164 oli) che hanno aderito al Presidio Slow Food Olio extravergine italiano, il progetto che promuove il valore ambientale, paesaggistico, salutistico ed economico dell’olio, che tutela oliveti antichi, cultivar autoctone e raggruppa produttori che non adoperano fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici. Non mancano, ovviamente, i riconoscimenti classici: la Chiocciola indica le aziende (35 in tutto, Toscana è la regione più premiata) che si distinguono per il modo in cui interpretano i valori produttivi (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia Slow Food; il Grande Olio (72) è attribuito agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar. A queste caratteristiche il premio Grande Olio Slow (107) aggiunge il riconoscimento dedicato alle pratiche agronomiche sostenibili applicate.
Riguardo alla guida, Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia, sottolinea come “con il passare degli anni, si è imposta all’attenzione del pubblico e degli olivicoltori diventando uno strumento indispensabile per i consumatori che vogliono districarsi nel complesso e articolato mondo dell’olio, un prodotto così importante e così quotidiano e per le aziende produttrici di extravergine d’oliva buono, pulito e giusto, che possono così farsi conoscere e costruire un necessario dialogo tra loro e con gli acquirenti”.
A questi riconoscimenti si aggiunge il premio speciale dedicato alla memoria di Diego Soracco, attivo leader di Slow Food sin dalle origini dell’associazione e grande appassionato ed esperto di olio, per lunghi anni curatore della Guida agli Extravergini. Quest’anno il premio non va ad un olio ma all’idea e all’azione di Nicola Solinas, a capo dell’azienda Masoni Becciu e produttore del Presidio dell’Extravergine. Solinas per aiutare gli olivicoltori colpiti dal disastro degli incendi che la scorsa estate in Sardegna ha distrutto buona parte del patrimonio olivicolo del Montiferru, si è dato subito da fare. Come? Con il sostegno di tutta la rete di Slow Olive e di questa Guida, per una raccolta fondi e attivando i vivaisti della zona per donare olivi alle persone danneggiate.
Infine, tre menzioni speciali, una nuova sezione della Guida, in collaborazione con BioDea, che premia oli accomunati dall’obiettivo di salvaguardare la biodiversità e creare al contempo prodotti di qualità, anche in condizioni difficili, talvolta estreme: per il 2022 i riconoscimenti sono stati assegnati all’olio Diodoros, frutto del progetto di recupero avviato all’interno del Parco Archeologico della Valle dei Templi (Agrigento) gestito dall’azienda Val Paradiso (olivi secolari di una varietà minore, la Piricuddara, che vanno ad aumentare la bellezza di questo sito archeologico); all’olio monovarietale Rosciola dell’azienda Oro delle Donne di Marino (Roma) come esempio di attenzione alla biodiversità olivicola che ogni territorio può esprimere con le proprie cultivar; Lavra, olio varietale prodotto a Cellina di Nardò dall’Azienda Caliandro e frutto della lotta quotidiana contro la Xylella che, qui, viene combattuta con metodi naturali.
Passando alla produzione, il focus sull’annata olivicola 2021 non è dei migliori: “purtroppo - sottolinea Francesca Baldereschi, curatrice della Guida n. 23 - dobbiamo nuovamente evidenziare una costante negativa di questi ultimi anni, molto più pericolosa e indecifrabile di altre: il clima Se, sino a qualche anno fa, era una preoccupazione per i contadini, ora è un’emergenza. Fenomeni atmosferici anomali e violenti stanno vanificando in pochi anni l’evoluzione e l’acclimatamento millenario delle centinaia di varietà dell’olivo nel Mediterraneo”. Le avversità meteorologiche non hanno colpito, infatti, a macchia di leopardo come avveniva un tempo, ma hanno caratterizzato tutta la penisola con grande siccità in estate e forte instabilità primaverile, che non ha favorito lo sviluppo vegetativo dell’olivo e, poi, le gelate che si sono abbattute, in modo particolare, nel nord, riducendo la produzione ai minimi termini. Nel complesso la produzione è stata inferiore sia rispetto alle aspettative sia rispetto alle potenzialità. 315.000 tonnellate l’olio prodotto, un 15% in più rispetto all’annata precedente, contraddistinta da un raccolto scarso. Importante ripresa al Sud e in Puglia in particolare (nonostante certe aree siano ancora colpite dalla Xylella), che ha contribuito a riportare il saldo produttivo complessivo in campo positivo.
Una curiosità finale: tra i produttori, segnalati dalla Guida n. 23, ben 236 offrono ristorazione e 344 possibilità di alloggio. A dimostrazione che il turismo tra gli oliveti è in crescita mostrando una buona dinamicità.

Focus - Le Chiocciole de La Guida agli Extravergini 2022

Veneto
La Contarina, Illasi

Toscana
Alle Camelie, Capannori
Tenuta Lenzini, Capannori
Leonardo Salustri, Cinigiano
Stefano Spinelli, Lamporecchio
Fattoria Altomena, Pelago
Val di Lama, Pontedera

Marche
Fiorano, Cossignano
Barbara Pacioni, Montegranaro
Agrobiologica Foglini Amurri, Petritoli
I Tre Filari, Recanati

Umbria
Fontanaro, Paciano
Giovanni Batta, Perugia

Lazio
Colli Etruschi, Blera
Mandrarita, Itri
Sciuga - Il Molino, Montefiascone
Augusto Spagnoli, Nerola
Paola Orsini, Priverno

Abruzzo
Tommaso Masciantonio, Casoli
Davide Iacovella, Chieti
Frantoio Mercurius, Penne
Giardini di Giulio Tocco da Casauria

Molise
Giorgio Tamaro, Termoli
Terra Sacra, Termoli

Campania
Maria Ianniciello, Grottaminarda
Terre di Molinara, Molinara

Puglia
Intini, Alberobello
De Carlo, Bitritto

Sicilia
Terraliva, Buccheri
Vernera, Buccheri
Vincenzo Signorelli, Nicolosi
Tenuta Cavasecca, Siracusa
Titone, Trapani

Sardegna
Il Giglio, Oristano

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