Come era facile immaginare dalle ultime evoluzioni, Renzo Rosso, con la sua Red Circle Investments, esce dal capitale di Masi Agricola, rivendendo il suo 10% ai fratelli Boscaini (che ora detengono il 27,83% delle azioni a testa, mentre il 7,56% è della Fondazione Enpaia ed il resto sul mercato, ndr), e mettendo fine ai contenziosi degli ultimi tempi, tanto da chiudere i loro rapporti con un’iniziativa benefica a sostegno di un’organizzazione scelta insieme.
“Masi Agricola Spa, società quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, e Red Circle Investments srl, holding di partecipazioni controllata da Renzo Rosso, comunicano che, in data odierna, Red Circle Investments srl, quale venditrice, e Sandro Boscaini, Bruno Boscaini e Mario Boscaini, quali acquirenti, hanno sottoscritto un contratto di compravendita, con il quale la venditrice ha alienato agli acquirenti n. 3.215.568 azioni, di cui Red Circle Investments srl è titolare, rappresentative del 10% del capitale azionario di Masi Agricola Spa. In considerazione dell’uscita di Red Circle Investments srl dalla compagine azionaria di Masi Agricola Spa, in data odierna, sono stati definiti, con rinuncia di tutte le parti alle rispettive pretese, tutti i giudizi pendenti. Le parti si danno, altresì, atto che esse, attraverso un dialogo aperto, costruttivo e basato sul rispetto reciproco, hanno chiarito le rispettive posizioni e i rapporti sia tra Masi Agricola Spa e Red Circle Investments srl e Brave Wine Società Agricola srl, sia tra i fratelli Boscaini, Renzo Rosso, Arianna Roberta Alessi, Lorenzo Tersi e Cristiano Agogliati, superando, con soddisfazione, i contrasti insorti. A suggello dell’avvenuto chiarimento, sarà intrapresa un’iniziativa benefica verso un’organizzazione scelta di comune accordo da Renzo Rosso e Sandro Boscaini”. Così una nota ufficiale congiunta, che arriva a seguito dell’approvazione, da parte del Cda, dei risultati consolidati del 2023, “che mostrano ricavi a 66,4 milioni (+2%), sostanzialmente in linea rispetto al pre-covid (2019). Il 2023 è stato penalizzato dal trend di alleggerimento scorte dei mercati chiave e dal rallentamento dei consumi. Mercati ancora molto cauti ad inizio 2024”. In particolare, spiega una nota si evidenzia: “ricavi netti consolidati a 66,4 milioni di euro con una crescita del +2% (74,7 milioni di euro nel 2022, -11,1%), sostanzialmente in linea rispetto al pre-Covid (2019). Ebitda a 7,2 milioni di euro (13,2 milioni di euro nel 2022), in calo a causa della riduzione di volumi, vendemmia depauperata dal meteo e peronospera, e minori proventi non caratteristici. Ebit a 3,0 milioni di euro (8,8 milioni di euro nel 2022). Utile netto a 0,7 milioni di euro (4,5 milioni di euro nel 2022). Indebitamento Finanziario Netto 16 milioni di euro (7,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Il Cda ha, inoltre, approvato la proposta di dividendi, pari a 3 cents per azione (Yield 0,6%)”.
“Come era atteso, dopo un 2022 caratterizzato da rilevanti riassortimenti degli stock da parte della filiera distributiva, il 2023 - spiega Sandro Boscaini, presidente Masi Agricola - è stato un anno di riflusso, per tutto il settore e anche per noi. Una vendemmia quantitativamente penalizzata e compromessa dalla peronospera, così come la permanenza di costi operativi ancora elevati per effetto degli eccezionali aumenti dei prezzi delle materie prime, dei derivati e dell’energia iniziati nel 2022, hanno abbassato la redditività. A fronte di un’apertura d’anno tutt’altro che migliorativa, continuiamo a lavorare sulla strategia della premiumness, omnicanalità distributiva, direct-to-consumer, innovazione di prodotto, a partire da quanto stiamo presentando alle fiere di settore”.
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