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MENO COOPERATIVE DEL VINO IN ITALIA CHE PERÒ, IN 10 ANNI, GRAZIE ALLE FUSIONI, VEDONO CRESCERE VALORE DELLA PRODUZIONE (+33%) ED EXPORT (A 1,3 MILIARDI DI EURO). MA IN UN DECENNIO È SPARITO IL 15,6% DEI VIGNETI. COSÌ FEDAGRI-CONFCOOPERATIVE

Scende il numero delle cantine cooperative in Italia che, però, aggregandosi, vedono crescere valore della produzione, posti di lavoro e export. Ecco la fotografia degli ultimi 10 anni della cooperazione vitivinicola in Italia, scattata da Fedagri-Confcooperative (indagine di Elabora - Area Studi di Confcooperative), che in questo decennio ha visto il valore della produzione delle sue cantine aumentare del 33% e gli occupati crescere del 9%, nonostante un calo dell’11% del numero delle cooperative, dovuto soprattutto ad operazioni di fusione e aggregazione (sono negli ultimi 4 anni 81 le cooperative che hanno portato a termine progetti di fusione). Le cifre sono state diffuse nell’assemblea del settore vitivinicolo di Fedagri a Barolo (Cuneo). Indagine da cui è emerso il forte legame delle imprese cooperative con il territorio e la materia prima italiana. Il livello medio di mutualità prevalente (ovvero il vincolo di impiegare nella produzione materia prima proveniente dai soci) si attesta all’85,7%, ma più di una cantina su due (50,5%) supera il 90% di uva conferita dai soci. Virtuosità premiate anche dal mercato: il valore dell’export ha raggiunto quota 1,3 miliardi di euro “a dimostrazione - afferma Antonello Ciambriello (settore vitivinicolo di Fedagri) - che si può essere grandi ed efficienti e raggiungere mercati stranieri mantenendo un saldo radicamento sul territorio”.
“Le cantine che risentono meno della debolezza dei consumi nazionali e che riescono a mantenere buoni livelli di competitività sono in particolare le grandi e medie cooperative - spiega il presidente del settore vitivinicolo Fedagri, Adriano Orsi - che registrano la percentuale più alta di investimenti realizzati (+26,5%, con punte del 32,4% nelle grandi)”. Investimenti che si riflettono anche sui posti di lavoro, che non solo sono cresciuti del 9% in 10 anni, ma che vedono anche un’alta percentuale di occupati nelle cantine che hanno un contratto a tempo indeterminato (69,4%). “Se a questo quadro aggiungiamo che il 7,5% degli addetti nelle cooperative vitivinicole aderenti a Fedagri sono anche soci produttori - conclude Orsi - è evidente come in un momento storico-economico di particolare fragilità dei settori produttivi dal punto di vista occupazionale, il comparto vitivinicolo cooperativo stia riuscendo a mantenere saldo il timone”.
Ma dal rapporto di Fedagri, non escono solo dati positivi. Dal 2000 al 2010, infatti, è andato perso, in Italia, il 15,6% delle superfici vitate che sono passate da 772.513 ettari a 651.863 ettari. Molto più che in Francia (-9,6%) e Spagna (-9,4%). Contrazione che si aggiunge ad una riduzione strutturale delle produzioni, giacenze ovunque in calo, e ad una vendemmia 2011 che, attestandosi sotto la soglia dei 41 milioni di ettolitri è stata la più scarsa degli ultimi 50 anni.
“Un quadro già di per sé critico - spiega Orsi - aggravato anche da una normativa comunitaria che ha dato un forte impulso al contenimento delle produzioni, attraverso il ricorso alle estirpazioni con premio e alle misure della vendemmia verde”. Solo nella scorsa campagna, secondo i dati Ismea presentati da Tiziana Sarnari, sono state accolte domande di estirpazioni per 9.288 ettari (in prevalenza in Puglia, Sicilia ed Emilia Romagna) che, sommate ai 22.312 delle due campagne precedenti, portano ad un totale di 31.600 ettari.
“Occorre un decisivo cambio di rotta delle politiche comunitarie - ha dichiarato Orsi - che finora hanno premiato la non-produzione, con misure che mirano a distruggere prodotti di qualità e all’abbandono definitivo dei vigneti. E a ciò vanno ad aggiungersi anche i quasi 13.000 ettari “messi a riposo” nella sola Sicilia per via del ricorso alla vendemmia verde. Il calo produttivo desta preoccupazioni, perché comporta anche l’aumento dei prezzi della materia prima, i quali sono difficilmente scaricabili sul prodotto lavorato in bottiglia”.
Info: www.fedagri.confcooperative.it

Focus - La cooperazione vitivinicola italiana
625 cantine di base in Italia
190 mila soci viticoltori conferenti
8.600 addetti
27 milioni di ettolitri di vino mediamente prodotti ogni anno
3,8 miliardi di euro valore della produzione

Focus - I numeri di Fedagri-Confcooperative
415 cooperative
139.500 soci viticoltori
5.750 addetti
18 milioni di ettolitri mediamente prodotti, pari al 67% della produzione cooperativa e al 40% di quella nazionale
2,6 miliardi di euro valore della produzione

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