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MENO “MUSCOLI” E PIÙ FRESCHEZZA NEL BICCHIERE. COSI’ LA NUOVA TENDENZA CHE, SEMPRE PIÙ, VA AFFERMANDOSI. UN “NOVUM” SOLO NOMINALE, CHE TORNA A PRIVILEGIARE STILI E VINI DI UNA CLASSICITÀ ENOLOGICA INSENSIBILE ALLE MODE PASSEGGERE

Italia
I gusti del vino stanno cambiando ...

C’è qualcosa che si muove nel mondo del vino. I gusti stanno cambiando, con un’evoluzione che guarda ad un “novum” che “novum” non è, dato che torna a privilegiare stili e vini che già esistono, retaggio di una classicità enologica capace di non abbassarsi a mode passeggere. Se oggi il grande pubblico mostra ancora un gradimento verso i vini dagli orientamenti stilistici impostati negli anni ’80 e ’90 e cioè dalle caratteristiche “muscolari”, tutto frutto e dolcezza, fortemente sorretti dal legno, morbidi e - a volte - un po’ omologati, il futuro sembra riservare un orizzonte decisamente divwerso. La tendenza viene, neanche a dirlo, dalla Francia, dove si assiste da anni ad una riduzione dei vigneti a bacca rossa (salvo il Pinot Nero), in favore di vitigni bianchi e di un compattamento attorno a cinque varietà rosse e a tre varietà a bacca bianca, secondo i dati dell’Ufficio Nazionale Interprofessionale della frutta, dei legumi, del vino e dell’ortofrutta (Viniflhor).

Un indizio del tramonto di alcuni paradigmi e parole d’ordine - almeno per la cerchia degli intenditori e degli addetti ai lavori - che ai vini a sé stanti, preferisci prodotti originali, tipici e possibilmente da legare imprescindibilmente con il cibo.

Ecco che, allora, assume significato l’esaltazione (nella giusta misura) dei tannini, delle acidità acidità, della freschezza e della bevibilità. Insomma, di tutte quelle caratteristiche che rendono il vino un prodotto unico, in quanto capace di espriemre precise peculiarità declinate in modo originale. Vini meno alcolici, che esaltino il gusto del cibo anziché coprirlo e che, allo stesso tempo, abbiano ognuno una propria identità, che li distingue nettamente l’uno dall’altro.

Ma il “grande pubblico” come reagisce a questa tendenza? Per adesso sembra ancora legato agli standard di vini più facili - se vogliamo - da capire, esenti da asperità gustative, ma già negli Usa, il Paese che ha sancito il successo dei vini “muscolari”, le cose, pare, stiano cambiando, con una richiesta maggiore di vini dal gusto forse un po’ più “ostico”, ma caratteristico: vini ancora in minoranza, per così dire, ma che battono una strada diversa. Una strada che non va persa di vista.

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