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MENO PESTICIDI IN VITICOLTURA: E’ IL MESSAGGIO DI CARLIN PETRINI AI PRODUTTORI ITALIANI. “SU 258.000 TONNELATE DI PESTICIDI USATI IN EUROPA OGNI ANNO, IL VINO NE UTILIZZA 100.000. UNA SFIDA DA VINCERE LENTAMENTE CON L’AIUTO DELLA SCIENZA”

Meno pesticidi e meno chimica in vigna: è questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato ai produttori di vino da Carlo Petrini, presidente di Slow Food, nella presentazione della Guida ai Vini d’Italia 2009 di Gambero Rosso e Slow Food editore a Torino.

“L’Europa mette sulla terra 258.000 tonnellate di pesticidi all’anno - ha detto Petrini - e il vino contribuisce pesantemente con 100.000, tonnellate, quasi il 40% del totale. E questo ha costi pesanti, sia in termini economici che ambientali”.

E proprio ai produttori di vino italiano, “punta di diamante dell’agricoltura” del Bel paese, come l’ha definita lo stesso Petrini, il “deus ex machina” di Slow Food consiglia di chiedere aiuto alla “scienza per liberarci da questa schiavitù e, non con la bacchetta magica, ma lentamente, diminuire questa invasione di prodotti dannosi. Un’impresa difficilissima, anche perché su queste tematiche il mondo del vino si è diviso in due: da una parte quelli virtuosi”, dice Petrini, che fanno della naturalità il loro punto di forza, e dall’altra “i mercatisti, quelli che io devo vendere, il vino deve essere buono ecc, l’un contro l’altro armati”.

Una sfida da affrontare in ogni modo uniti, invece, se non per etica almeno per marketing, perché, secondo Petrini, “anche i consumatori chiederanno questo”, cioè prodotti che guardino con più attenzione all’ambiente.

Petrini traccia anche le linee guida per affrontare questo cambiamento, invitando gli stessi vignaioli a “produrre il vino che piace a voi e che vorreste dare ai vostri figli. Amate la terra come i vostri nonni e i vostri padri, trattandola bene, riciclando e rispettandola. Ritornate alla centralità dei contadini, e restate uniti”.

“Abbiamo conquistato - ha concluso Petrini - il mondo con la bontà, ora non possiamo farci scippare la sfida dell’attenzione all’ambiente da altri che hanno già capito questa tendenza, come per esempio gli americani in California”.

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