Mentre tra i filari l’uva compie il suo percorso verso la vendemmia che pian piano si avvicina e in cantina si inizia ad organizzare il lavoro per uno dei momenti più importanti e delicati del ciclo di vita di un’azienda vitivinicola, in botti e barrique dimorano ancora 43,5 milioni di ettolitri di vino, poco meno di una vendemmia “media”, in quantità, a cui aggiungere 3 milioni di ettolitri di mosti e 44.758 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Dati che arrivano dall’aggiornamento al 30 giugno di “Cantina Italia” dell’Icqrf pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura, e che raccontano di scorte di vino in calo del -12,2% sul 30 giugno 2023, ma da contestualizzare anche alla luce di una vendemmia 2023 tra le più scarse di sempre (38,3 milioni di ettolitri il dato ufficiale del Ministero, -23,2% sul 2022, ndr).
Come di consueto, oltre la metà del vino in giacenza (il 56,4%) è Dop, mentre il 25,2% è fatto da vini Igp (con il 58,1% del totale del vino a Denominazione o Indicazione Geografica fatto da 20 denominazioni su 529), mentre il restante sono vini generici (17%) e varietali (1,4%). Nella “classifica” delle Dop e Igp con più scorte, come sempre, domina il Prosecco Doc con 4,2 milioni di ettolitri (l’11,9% del totale), seguito dalle Igp Puglia (1,6 milioni di ettolitri) e Toscana (1,3) e, poi, di poco sopra il milione di ettolitri, ci sono l’Igp Salento, le Doc Sicilia e Delle Venezie, e, ancora, il Chianti ed il Montepulciano d’Abruzzo.
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