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Merlot, Pinot Noir e Chardonnay californiani all’arrembaggio: mentre lo specialista del Merlot Duckhorn acquista per cifre segrete il pioniere del Pinot Noir Calera, la Jackson Family Wine gioca con l’idea di investire nella promettente bolla inglese

Merlot, Pinot Noir e Chardonnay all’arrembaggio: ci sono importanti affari in vista e in atto per i grandi vitigni internazionali della California, non solo in zona, ma anche all’estero. È di pochi giorni fa la notizia dell’acquisto da parte dello specialista del Merlot Duckhorn Wine Company dell’azienda Calera, pioniere del Pinot Nero “burgundy style” nella Central Coast californiana, seguita dai rumors che annunciano il serio intento della Jackson Family Wines, che vanta il best-selling Chardonnay per volumi negli Stati Uniti, di investire a breve nelle bollicine inglesi.
Ma andiamo con ordine. Josh Jensen, che per primo, nel 1975, ha piantato il Pinot Nero in California, cercando terreni calcarei per poter ottenere la stessa qualità della Borgogna, ha ceduto la sua cantina e i suoi 34 ettari nella denominazione di Mount Harlan per una cifra ancora tenuta segreta. L’accordo prevede che Jensen continui a far parte del consiglio di amministrazione per i prossimi quattro anni, e che lo staff attuale e l’enologo Mike Waller rimangano al loro posto.
Il motivo che sta dietro alla decisione di vendere dipende in larga parte dall’età del proprietario di Calera (73 anni) e dal fatto che i suoi tre figli abbiano scelto strade lontane dalla cantina e dal suo business: “ho potuto mettere il lavoro di una vita intera nelle mani di persone del vino autentiche che credono nella qualità”, ha spiegato Jensen.
La proprietà di Duckhorn, d’altra parte, non era alla ricerca di tenute da comperare, ma di fronte all’opportunità di acquisire l’iconica cantina Calera, non ha potuto tirarsi indietro. Fondata da Dan e Margaret Duckhorn, la compagnia oggi possiede sei cantine focalizzate su Pinot Nero e Chardonnay: il Pinot Nero di Calera si aggiungerà quindi a portafoglio già ampio della compagnia (900.000 casse prodotte all’anno, pari a 10,8 milioni di bottiglie), permettendogli però di rafforzare la loro presenza nella Central Coast. L’intenzione non è quella di ampliare la produzione della tenuta, ma piuttosto di accrescere la linea di vini della zona. C’è effettivamente la possibilità di piantare più vigneti, ma non temono che questo possa influire sullo stile del vino: “Jensen è un pioniere e un uomo del rischio. Lui e una manciata di altre persone hanno aperto la strada per il Pinot Nero di lusso in California”, ha dichiarato l’amministratore delegato Alex Ryan.
Ma gli interessi vinicoli californiani non si fermano in patria. Durante un viaggio professionale a Londra, Barbara Banke, proprietaria della Jackson family Wines e moglie del fondatore Jess Jackson, ha dichiarato di avere serie intenzioni di investimento nella produzione di spumanti inglesi. “Sono venuta qua per parecchi anni e, anziché bere Champagne per festeggiare le vittorie dei miei cavalli alla Royal Ascot, abbiamo bevuto bollicine inglesi, quindi sono molto interessata a dare un’occhiata ad alcune vigne. È possibile che investa in terreni in Gran Bretagna, è una grande industria che si sta sviluppando e sta avendo successo”, ha raccontato a The Drinks Business (www.thedrinksbusiness.com).
La Jackson Family si è espansa significativamente dal 2011, acquisendo proprietà sia in California (specialmente nell’Oregon) che oltre oceano: contano ormai proprietà sia in Sud Africa che in Francia (a Bordeaux, nella denominazione di Saint-Emilion), ma sono anche nella zona del Chianti Classico (con la Tenuta Arcanum), in Australia e in Cile. Stella dell’azienda è però il brand Kendall-Jackson, che include il Vintner’s Reserve Chardonnay, lo Chardonnay più acquistato negli Stati Uniti, con 3 milioni di casse vendute annualmente. Anche se l’interesse della signora Banke per le bollicine inglesi non risultasse nell’acquisto di vigne o di una marca già esistente, è comunque prova del fatto che la crescente industria del vino anglosassone è presa in seria considerazione dai maggiori produttori di vino fuori dall’isola.

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