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EUROPA E AMBIENTE

Monitoraggio e resilienza dei suoli: la proposta della Commissione Europea riguarda anche il vino

Ceev: “fondamentale definire il concetto di salute del suolo, per cui passa la resilienza del patrimonio viticolo europeo ai cambiamenti climatici”
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Un vigneto a Bordeaux (ph: Arpad Czapp via Unsplash)

I vigneti dell’Unione Europea sono un patrimonio che dobbiamo preservare, e la salute dei suoli è la base fondamentale per la loro sostenibilità a lungo termine. La proposta recentemente pubblicata per una direttiva sul monitoraggio e la resilienza del suolo è un passo importante, perché è il primo strumento legislativo Ue che definisce il concetto di salute del suolo”: così Mauricio González-Gordon, presidente del Ceev - Comité Européen des Entreprises Vinsha accolto la proposta della Commissione Europea di una legge sul monitoraggio e la resilienza dei suoli, un primo passo fondamentale verso una migliore protezione e rigenerazione dei suoli dei vigneti in tutta Europa. 

“L’Unione Europea conta più di 3,2 milioni di ettari di vigneti sparsi in aree pedoclimatiche molto diverse, e considerando questa diversità, la flessibilità prevista dalla proposta della Commissione Ue, che permette di adottare misure diverse, adattate alle specificità regionali e locali dei suoli, è una necessità fondamentale per la corretta gestione dei nostri vigneti”, aggiunge Mauricio González-Gordon. Tuttavia, per il Ceev sarà necessaria maggiore ambizione per avere un vero impatto a lungo termine. Nella strategia Ue per il suolo per il 2030, l’Unione Europea ha fissato come obiettivo a lungo termine quello di avere tutti i suoli in condizioni sane entro il 2050, facendo della protezione, del ripristino, dell’utilizzo e del trattamento sostenibile dei suoli la norma. Per il Ceev la sanità dei suoli è una priorità assoluta per adattarsi ad un clima in continua evoluzione, e garantire che i vigneti siano resistenti a condizioni meteorologiche estreme senza influire sulla fertilità del suolo.

La gestione del suolo è stata e rimane una priorità per il settore del vino - si legge ancora nelle nota del Ceev - perciò si dovrebbero continuare a promuovere pratiche agricole sostenibili, adeguate al ripristino ed al mantenimento della sanità del suolo del vigneto. L’introduzione dell’obbligo per gli Stati membri di istituire dei “distretti del suolo” riflette bene la necessità di sviluppare un approccio di gestione basato sui distretti per un’efficiente protezione e rigenerazione del suolo. Tuttavia, rimane un divario significativo per soddisfare le ambizioni della Ue. Sebbene la proposta di legge sul monitoraggio e la resilienza del suolo fornisca una buona base per i descrittori del suolo, gli indicatori e le pratiche di gestione sostenibile del suolo, non fornisce linee guida chiare, strumenti innovativi per l’uso e il ripristino del suolo, e finanziamenti adeguati per la transizione della viticoltura verso pratiche più sostenibili. Un sostegno adeguato è fondamentale per mitigare l’impatto negativo sul reddito e sulla produttività.

Il suolo gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della vite e dell’uva e, di conseguenza, nella qualità dei nostri vini. Il Ceev continuerà a impegnarsi con le istituzioni e le parti interessate europee durante tutto il processo legislativo, per contribuire a raggiungere un buon livello di protezione del suolo, riconoscendo al contempo le specificità del nostro settore e la diversità delle pratiche viticole nelle diverse regioni di produzione”, chiosa Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale Ceev.

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