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MONTALCINO GIÀ FUORI DALLA CRISI? IL PREZZO DEL BRUNELLO 2006 OSCILLA TRA I 650/700 EURO AD ETTOLITRO. ED IL CONSORZIO RIDUCE LE RESE DI UVA IN VISTA DELLA VENDEMMIA, PER UNA MAGGIORE QUALITÀ ED UN MIGLIORE POSIZIONAMENTO SUI MERCATI

Un segnale forte e chiaro arriva da Montalcino e potrebbe già significare che una delle denominazioni più importanti del bel Paese enoico abbia ormai superato i venti della crisi: il prezzo di un ettolitro di Brunello di Montalcino 2006 oscilla tra i 650/700 euro (dati della Camera di Commercio di Siena - listino prezzi all’ingrosso Maggio 2011), riportando le quotazioni di uno dei vini italiani più prestigiosi sui valori del 2007, ovvero sui prezzi del periodo precedente alla crisi globale.

Un trend positivo che vede anche i prezzi delle annate ancora non in commercio tornare alle medie di 4-5 anni fa: un ettolitro di Brunello di Montalcino 2007 vale oggi dai 570 ai 620 euro ad ettolitro, mentre quello del 2008 costa dai 490 ai 540 e quello del 2009 dai 410 ai 460.

Segnali importanti che, per il Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Ezio Rivella vanno letti con soddisfazione in quanto indicano che “i timori che c’erano sono svaniti e il prezzo del Brunello è tornato ad essere molto interessante, determinato da un mercato che è tornato a tirare. Il Brunello di Montalcino ha resistito alla crisi - sottolinea Rivella - e siamo adesso in fase di rilancio. Di più, il Brunello 2006 sfuso ormai si trova davvero molto difficilmente. Merito del mercato delle uve e del vino di Montalcino - spiega il presidente Rivella - quasi inesistente qualche anno fa e che oggi, invece, ha trovato un buon vigore anche grazie alla domanda proveniente dal circuito degli imbottigliatori che hanno creato nuovi ed utili canali commerciali, magari con un prezzo più basso a bottiglia, ma che hanno aiutato molto a superare il periodo di crisi”.

A ribadire il proprio ruolo di punta, come uno dei territori più rappresentativi del panorama enologico italiano, il Consorzio del Brunello di Montalcino ha introdotto anche una riduzione delle rese di uva ad ettaro per la prossima campagna vendemmiale, una misura tutta all’insegna di una maggiore qualità e di un migliore posizionamento sul mercato internazionale del Brunello. Saranno 60 i quintali di uva (invece degli 80 stabiliti dal disciplinare di produzione) che potranno essere raccolti nella vendemmia 2011. Una scelta coerente con quanto avvenuto negli ultimi 5 anni, quando i produttori di Montalcino avevano spostato il limite a 70 quintali.

“E’ una decisione coraggiosa - sottolinea Rivella - coerente con la politica intrapresa cinque anni fa e mirata al corretto posizionamento dei vini di Montalcino sul mercato internazionale. Un segnale forte che arriva da uno dei territori più impegnati nello sviluppo dell’alta enologia italiana”.

A tutela dei piccoli produttori, il Consorzio ha garantito la possibilità di mantenere le rese a 70 quintali per il primo ettaro di vigna, in modo da sostenere le aziende che, contando su una limitata estensione di vigneto, possano in questo modo non essere danneggiati. “Abbiamo presentato anche ai piccoli produttori - spiega il Presidente del Consorzio - privilegiando, evidentemente, una politica consortile sensibile a tutte le esigenze”.

Le cifre rilevate dal Consorzio di Montalcino tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2010, in merito all’andamento commerciale dei vini di Montalcino, indicano che il numero di bottiglie vendute di Brunello è di 8.300.000, contro i 7.200.000 del 2009, con un incremento del 15%. Bene anche gli altri vini: 3.200.000 bottiglie di Rosso, invariate rispetto al 2009, 200.000 bottiglie di Sant’Antimo, 40.000 quelle di Moscadello. Di queste oltre 11 milioni di bottiglie commercializzate nel 2010, il 62% è stato venduto sui mercati internazionali: se il 25% dell’export è destinato agli Stati Uniti, buoni risultati di vendite si sono registrati in Germania, Svizzera, Canada, ma anche in Inghilterra e Giappone. In crescita anche il mercato asiatico, con in testa Corea, Hong Kong e Cina. Il fatturato 2010 è cresciuto del 5%, passando da 135.000.000 euro del 2009 a 142.000.000 euro del 2010. Buoni segnali anche dai primi quattro mesi del 2011, che fanno registrate oltre 4.500.000 di bottiglie di Brunello commercializzate, contro i 4.200.000 dello stesso periodo 2010.

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