I pescatori nelle loro reti trovano soltanto tonnellate di gusci vuoti. È allarme sulla costa emiliano-romagnola dove, per cause ancora da accertare, le vongole sono praticamente scomparse, come denuncia Coldiretti Pesca che parla di “situazione gravissima”, dinanzi alla quale “serve attivare urgenti misure di sostegno per evitare il collasso definitivo di un settore strategico dal punto di vista economico e turistico”.
L’acquacoltura è, infatti, un fiore all’occhiello della pesca made in Italy con un valore della produzione di circa mezzo miliardo di euro, e che nel 2022, a livello mondiale, per la prima volta nella storia, ha superato la pesca di cattura come principale settore di produzione di animali acquatici, secondo l’ultimo rapporto Fao.
Una delle cause di questo fenomeno di moria - dice Coldiretti Pesca - potrebbe essere addebitabile al massiccio afflusso di acqua dolce proveniente da fiumi e altri corsi d’acqua a causa delle recenti ondate di maltempo. Un evento che va ad aggiungersi anche ai danni già causati al comparto dal granchio blu: dalla primavera 2023, la produzione di vongole sia nel Veneto che in Emilia Romagna è stata, infatti, quasi del tutto cancellata dagli attacchi del crostaceo e la stessa sorte è stata riservata agli allevamenti di cozze, in particolare quelli della pregiata Scardovari Dop, gravemente danneggiati.
Nel frattempo, la Regione Emilia-Romagna si è detta pronta a dialogare con gli operatori per quantificare i danni: “comprendiamo bene la preoccupazione di un settore che vede compromesso il proprio lavoro - dicono il presidente Michele de Pascale e l’assessore all’Agricoltura e Pesca Alessio Mammi - si tratta di un comparto che ha già dovuto affrontare prove difficili negli ultimi anni, dal caro gasolio alla proliferazione del granchio blu fino all’emergenza mucillagine”. La Regione lavorerà “in stretto contatto con i sindaci dei territori coinvolti per individuare soluzioni adeguate a tutela di un asset produttivo alimentare strategico”, a onor del vero sempre sostenuto dall’istituzione regionale negli ultimi anni: 1,5 milioni di euro nel 2022 per il caro-gasolio, circa 3,5 milioni di euro dal 2023 per l’emergenza granchio blu e un milione di euro lo scorso anno per i danni da mucillagine.
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