Il Distretto del Prosecco Doc di Conegliano e Valdobbiadene si è dotato di uno strumento di indagine interna che, a cadenza annuale, fotograferà ogni dimensione economica di quello che è considerato il primo distretto spumantistico italiano. Il documento, presentato oggi, è il primo rapporto elaborato da uno speciale centro studi di distretto grazie al supporto della facoltà di Agraria dell'università di Padova e con la collaborazione dell'istituto di ricerca internazionale Iri Infoscan. E così emerge che il 50,5% delle imprese che si dedicano alla produzione di vino Prosecco Doc sono ditte individuali, in generale aziende di piccole dimensioni a conduzione prevalentemente familiare. Il 24,8% è invece rappresentato da società a responsabilità limitata mentre non mancano quote minori di Spa (5,7%) e di cantine cooperative (3,8%). Tra i Paesi stranieri più rilevanti come mercati di sbocco per i vini prodotti nel distretto di Conegliano e Valdobbiadene figurano la Germania (34,3% delle esportazioni totali) e la Svizzera (31,7%). Per quanto riguarda i flussi verso destinazioni extraeuropee la leadership spetta agli Stati Uniti, con il 7,6%. Il distretto, è stato ricordato, si estende sui territori di 15 comuni della fascia pedemontana per una superficie complessiva di 18 mila ettari sui quali operano 150 aziende spumantistiche, 3.500 viticoltori e 200 enologi. In tutto sono attive 460 cantine di vinificazione di cui 150 dotate di impianti di imbottigliamento, con una produzione di 40 milioni di bottiglie l'anno in grado di realizzare un fatturato vicino ai 250 milioni di euro per il 30% addebitabili alle esportazioni.
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