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NASCE IN PIEMONTE L’OSSERVATORIO NAZIONALE SUL CONSUMO CONSAPEVOLE DEL VINO. LA SEDE SARA’ IL CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR

Parte dal cuore dal Piemonte enologico una nuova iniziativa che guarda al rapporto tra vino e salute: sarà il Castello di Grinzane Cavour la sede del neonato Osservatorio Nazionale sul consumo consapevole del vino. L’iniziativa è stata promossa dall’Enoteca Regionale Piemontese “Cavour”, dal Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba, Langhe e Roero, dal Consorzio Turistico Langhe, Monferrato e Roero, dall’Ente Turismo Alba, Bra, Langhe e Roero e dall’Associazione Go Wine, che avrà anche il compito di curare la segreteria dell’Osservatorio (tel. 0173/364631 - info@gowinet.it). Lo scopo dell’Osservatorio sarà quello di comunicare e divulgare il consumo consapevole e le proprietà salutistiche del vino, nella certezza che alla qualità del vino debba essere associato un consumatore attento che non solo apprezza il prodotto, ma è informato e documentato sugli effetti benefici per l’organismo derivanti da un corretto consumo del vino di qualità.
All’interno dell’Osservatorio è stato istituito un Comitato Scientifico che sarà coordinato da un esponente scelto fra le organizzazioni di categoria di produttori vitivinicoli e dal professor Attilio Giacosa, del Dipartimento di gastroenterologia del Policlinico di Monza, nonché ricercatore presso l’Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro di Genova: saranno inoltre coinvolti esperti nel campo della scienza dell’alimentazione, dell’enologia, della legislazione, della comunicazione e della gastronomia. Fra le prime iniziative un convegno in programma il 24 novembre nel Castello di Grinzane Cavour che sarà incentrato sul tema vino e salute e comunicherà lo stato attuale del mondo della ricerca sulle proprietà salutistiche del vino.
Il presidente dell’Osservatorio sarà Tommaso Zanoletti, presidente dell’Enoteca Regionale Piemontese, che dichiara: “Dobbiamo difendere con forza il mondo del vino da messaggi fuorvianti che tendono ad equiparare ingiustamente il vino ai superalcolici o alle droghe. E’ un tema di grande importanza ed attualità e rappresenta un ulteriore modo per valorizzare il lavoro di tanti viticoltori ed aziende vinicole impegnate in una costante azione e ricerca della qualità. Promuovere una corretta comunicazione verso il consumatore – prosegue Zanoletti – è un mondo concreto per rafforzare il rilievo e la dignità che la viticoltura italiana ha nella tradizione rurale del Paese”.

Focus: La prima newsletter inviata dall’Osservatorio Nazionale sul consumo consapevole del vino
(…) Un’iniziativa che parte dal Piemonte, in un territorio, quello di Langhe e Roero, da sempre attento a comunicare la cultura del vino e del bere bene e che si propone di operare in campo nazionale con l’intento di aggregare istituzioni del settore in tutta Italia ed anche singoli cittadini per diffondere nel modo più ampio gli obbiettivi che stanno alla base dell’Osservatorio:
- promuovere una corretta comunicazione verso il grande pubblico ed i consumatori sulle proprietà salutistiche del consumo moderato e consapevole del vino;
- attivare ricerche scientifiche epidemiologiche, biologiche e cliniche per implementare le conoscenze dei principi attivi presenti nell’uva e nel vino;
- divulgare ogni ricerca o contributo di carattere scientifico teso a documentare gli effetti benefici sull’organismo umano derivanti da un corretto consumo del vino di qualità;
- favorire sempre di più un consumo consapevole del vino, unendo ai consolidati valori della piacevolezza della degustazione, una maggiore conoscenza sulle potenzialità benefiche e preventive di molti composti contenuti nell’uva e nel vino;
- contrastare ogni illogica equiparazione del vino con i superalcolici e/o con le droghe;
- contribuire attraverso le azioni sopradescritte a tutelare e valorizzare il lavoro di tanti viticoltori ed aziende vinicole impegnate in una costante azione a ricerca della qualità;
- affermare, anche attraverso documentate ricerche scientifiche, il rilievo e la dignità che la viticoltura italiana ha nella tradizione rurale del Paese, come bene e valore condiviso da molti territori da sempre dediti alla coltivazione della vite.

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