La “Carta di Pisa” dell’Anci è un documento strategico che punta a rafforzare il ruolo dei comuni nelle politiche agroalimentari e nella tutela delle identità territoriali, creando un dialogo stabile con il Ministero dell’Agricoltura attraverso un tavolo permanente di confronto. Tra gli obiettivi figurano la salvaguardia del paesaggio rurale, la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche come sistema identitario e produttivo, la promozione del consumo consapevole e delle filiere corte, con particolare attenzione alle mense scolastiche, il censimento e la valorizzazione delle tipicità locali e delle reti tematiche, la partecipazione alle politiche del made in Italy e il sostegno alla candidatura della cucina italiana come Patrimonio Unesco, oltre all’attuazione delle progettualità Pnrr e Snai, alla riqualificazione delle terre incolte e al supporto tecnico ai comuni per il Fascicolo Aziendale delle superfici agricole. Un documento approvato, ieri, nella città della Torre Pendente, con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, in video, Michele Conti, sindaco di Pisa e delegato Anci all’Agricoltura, la responsabile Anci Area Agricoltura Claudia Giovannini, e Susanna Cenni, sindaca di Poggibonsi e presidente Anci Toscana.
“La “Carta di Pisa” rappresenta una svolta profonda, poiché rilancia il ruolo dei comuni nella promozione delle politiche agroalimentari del nostro Paese, rafforzando il rapporto di dialogo tra il Ministero dell’Agricoltura e il sistema delle autonomie locali - ha spiegato il sindaco Michele Conti - sono molto orgoglioso che un documento così importante porti il nome della nostra città e che da qui parta un nuovo corso per le politiche agroalimentari nazionali. I comuni devono ribadire la loro importanza centrale sul tema della conservazione del paesaggio e il loro impegno nella tutela ambientale, paesaggistica e culturale, garantendo così che il paesaggio agricolo italiano non venga abbandonato o consumato impropriamente. Le eccellenze enogastronomiche che rendono grande il nostro Paese, producendo ricchezza, generando lavoro, mantenendo ambiente, territorio e tradizioni, rappresentano un sistema di valore in termini identitari, produttivi e attrattivi, che deve essere tutelato e promosso a tutti i livelli di governo, a partire proprio dal sistema delle autonomie locali. Da oggi, dobbiamo lavorare insieme per dare piena attuazione alla “Carta” e consolidare il legame tra centri urbani, comunità e territori”.
Tra i firmatari, anche le Città del Vino, che riuniscono oltre 500 comuni a più alta vocazione vitivinicola d’Italia, ed il cui presidente, Angelo Radica, ha definito il documento “un grande lavoro, ambizioso e lungimirante, centrato sulla valorizzazione del ruolo dei comuni e della tutela delle identità”, e concordato un incontro operativo per definire iniziative di sensibilizzazione e progetti condivisi, tra cui la promozione dei mercati contadini, la messa in rete dei musei del vino e del gusto e il recupero delle terre incolte.
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