Probabilmente, Natale 2004 e Capodanno 2005 non saranno ricordati come festività estreme, ma piuttosto segneranno un ritorno a toni conviviali accentuati, complice la crisi generalizzata, con molte persone che inviteranno altre persone a casa propria. Il vino sarà tendenzialmente consumato di più - comprese le magnum, adatte a cene o pranzi casalinghi particolarmente affollati - riconquistando in parte la valenza di buona cosa da offrire ai propri cari, nel solco della tradizione ma anche della moda e della curiosità. Le parole dordine che accompagneranno le scelte degli eno-appassionati saranno due: prezzo e abbinamento.
Stando alle previsioni di Assoenologi, nelle festività natalizie, il consumatore italiano continuerà a privilegiare vini e spumanti italiani che, a un elevato livello qualitativo, affiancano un interessante rapporto con il prezzo e con l'immagine, a partire anche dalla fasce medie di prezzo. Per quanto riguarda gli abbinamenti, il vino ritroverà la sua più autentica dimensione di compagno ideale della buona tavola, ma, complice la nostra radicata tradizione in fatto di feste natalizie, non esigerà negli abbinamenti particolare fantasia e originalità, piuttosto attenzione e legame con la propria storia territoriale.
La banale equazione feste uguale bollicine, resta una verità ormai accertata, con la Franciacorta che svolge il ruolo di zona di produzione di riferimento, seguita dal Trentino e dal Veneto, ma anche da qualche curiosità proveniente da altri luoghi dellItalia da bere. Il Franciacorta Satèn 2000 di Contadi Castaldi ha profumi delicati e al palato è morbido e accattivante. Di grande costanza qualitativa il Franciacorta Brut Cabochon 2000 di Monte Rossa, dai profumi eleganti e dalla bocca grassa ed equilibrata. Molto buono il Franciacorta Satèn Antica Cantina Fratta di Guido Berlucchi & C, elegante ed intenso. Il Franciacorta Satèn 2000 della Ferghettina, possiede profumi eleganti di rara limpidezza e una bocca controllata e scorrevole. Gradevolissimo il Franciacorta Brut 1999 de Il Mosnel, fresco, rotondo e strutturato. Altrettanto piacevole il Franciacorta Satèn di Bersi Serlini, dai profumi complessi, fitto e persistente in bocca.
Per brindisi davvero speciali, non cè che limbarazzo della scelta fra etichette top come il Franciacorta Gran Cuvée Brut 2000 di Bellavista, dai profumi elegantissimi e dal gusto minerale. Altro pezzo da novanta il Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi 1997 di Ca del Bosco, semplicemente leggendario per finezza e complessità. Ha tutto ciò che ci si può aspettare da un Franciacorta importante il Franciacorta Extra brut Comari del Salem 1999 di Uberti, dai vivi sentori fruttati e dal gusto armonico. Classico il Trento Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1995, semplicemente strepitoso per fascino e complessità. Gradevole il Trento Brut 2001 di Maso Martis, tipicamente trentino, dalle note di mela al naso e dal gusto acidulo, fragrante e molto beverino. Molto buono il Trento Brut 2000 di Cesarini Sforza, dallottimo rapporto qualità/prezzo, che si distende al palato con gradevole nerbo acido. Arriva invece dal Veneto il Prosecco di Valdobbiadene Dry Garnei 2003 di Bisol, ricco al naso e dalla bocca equilibratissima. Molto buono anche il Prosecco di Valdobbiadene Extra Dry Giustino B. 2003 di Ruggeri, elegante nei profumi e dalla piena bevibilità. Pieno e polposo il Prosecco di Valdobbiadene Dry Giardino 2003 di Adami. Da provare, anche se non provenienti da zone di chiara vocazione spumantistica, il piemontese Caluso Spumante Brut Cuvée Tradizionale 1999 di Orsolani, ottenuto dal vitigno autoctono Erbaluce, e il siciliano Murgo Brut di Emanale Scamarra, spumante etneo succoso e intenso.
Ma le festività natalizie sono soprattutto pranzi luculliani a base di cacciagione, carni rosse e brasati. Terreno ideale per i grandi rossi italiani. Dal Piemonte, la Barbera dAsti Superiore Nizza la Court 2001 di Michele Chiarlo, dal naso affascinante e dal palato succoso e armonico. Di grande raffinatezza il Barbaresco Bric Balin 2001 di Moccagatta, potente ed equilibrato al palato, chiaro esempio di come una grande annata sappia esprimersi. Per quanto riguarda i Barolo, il Barolo 2000 di Bartolo Mascarello e il Barolo Brunate-Le Coste 2000 di Giuseppe Rinaldi, rappresentano a grandi livelli la tradizione, mentre sul fronte del Langa In, il Barolo Bric del Fiasc 2000 di Paolo Scavino, ha naso austero ed elegante e palato pieno ed armonico. Molto buono anche il Barolo Sorì Ginestra 2000 di Conterno Fantino, complesso ed ampio.
Dalla Toscana, e precisamente dal Castello di Montepo in Maremma, un Sangiovese dinamico, fresco ed intenso: il Sassoalloro 2001 di Jacopo Biondi Santi, dal buonissimo rapporto prezzo/qualità. Sempre in tema di tradizione e quindi di Sangiovese, torna a livelli altissimi il Pergole Torte 2001 di Montevertine, mentre, sempre dal territorio del Chianti Classico, ma con uno stile più moderno, molto buono è il Ser Gioveto 2001 di Rocca delle Macìe. Di grande stoffa il Chianti Classico Castello di Fonterutoli 2001 del Castello di Fonterutoli, autentico fuoriclasse della sua denominazione.
Ma a Natale, è difficile resistere alla tentazione di stappare una grande bottiglia di Brunello: dal Tenuta Nuova 99 di Casanova di Neri, al Poggio alle Mura 1999 di Castello Banfi, fino al Poggio al Vento Riserva 97 della Tenuta Col dOrcia, difficile sbagliare. Sono vini di grande valore, risultato di grandi annate. Se ne parla poco di Montepulciano, ma è una zona della Toscana capace di esprimere vini di grande spessore. Un esempio? Il Vino Nobile di Montepulciano Asinone 2001 del Poliziano, dalla costanza qualitativa ormai comprovata.
Un poco più a Sud, precisamente in Umbria, i grandi rossi toscani incontrano un concorrente di grandissima classe nel Montefalco Sagrantino 25 anni di Caprai-Val di Maggio, complesso, ricco e potente. Dalla Sicilia, una regione forse destinata ad essere la protagonista delle feste natalizie del 2005, grandi rossi caldi, potenti e mediterranei. Sempre di grande livello il Contea di Sclafani 2002 di Tasca dAlmerita intenso al naso ed in bocca quasi prepotente. Ormai un classico dellenologia siciliana il Syrah 2002 di Planeta, complesso e succoso. Il Noà 2003 di Cusumano si conferma vino elegante e fine, di sorprendente piacevolezza.
Ma a Natale non è escluso festeggiare con menu a base di pesce, anzi. E allora, uno sguardo anche alla grande ricchezza dei nostri vini bianchi. Dal Friuli arriva, il Collio Sauvignon Ronco delle Mele 2003 di Venica & Venica, vino bandiera dellazienda, dai caratteri varietali marcati e dallabbondanza di frutto al palato. Il Gewurztraminer Nussbaumer 2003 della Cantina Produttori di Termeno, possiede concentrazione, freschezza ed equilibrio sorprendenti, mentre il Vorber 2001 della Cantina Terlano, da uve Pinot Bianco, è elegante e di grande personalità. Dal Trentino, arriva invece il Ritratto Bianco 2002 della Cantina La V, di cristallina e fragrante eleganza. Spostandosi più a sud, il Verdicchio dei Castelli di Jesi Elenio 2001 di Umani Ronchi, è un vino di grandissima consistenza coniugata a grande raffinatezza. Ancora più a sud, per trovare il sorprendente Cupo 2003 di Pietracupa, Fiano di straordinaria complessità e dalla progressione gustativa incalzante.
Concludiamo questa carrellata, con uno sguardo anche ai vini dolci, che nei giorni di festa sarà dobbligo abbinare ai molti dolci in tavola. Arriva ancora dalla Toscana il Vin Santo di Carmignan Riserva 1998 della Tnuta di Capezzana, esempio di equilibrio e di stile per la sua tipologia. Viene invece dalla Sardegna, lAngialis 2001 di Antonio Argiolas, straordinariamente ricco di profumi, ma soprattutto di dolcezza equilibratissima. Seducenti le note di albicocca e datteri del Passito di Pantelleria Nes 2002 di Carlo Pellegrino e larmonia del Passito di Pantelleria Ben Ryè 2003 di Donnafugata.
Franco Pallini
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