02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

NEL 2006 -13% NELLA VENDITA DI BARBATELLE. IL SANGIOVESE IL VITIGNO PIU’ VENDUTO, MA E’ IN FORTE CALO. IL BILANCIO IN ITALIA SECONDO EUGENIO SARTORI, DIRETTORE DEI VIVAI RAUSCEDO, LEADER NEL MONDO NELLA PRODUZIONE DI BARBATELLE

Italia
Il Sangiovese è il principe del vigneto italiano

Sono le barbatelle di Sangiovese quelle più vendute dalla Vivai Rauscedo, leader nel mondo nella produzione vivaistica (55% del mercato italiano) ed una delle aziende del made in Italy all’avanguardia nel mondo. Ma Eugenio Sartori, direttore generale della cooperativa friulana, osserva che “la vendita di questo vitigno ha subito una netta flessione sul recente passato, anche se resta saldamente la varietà più importante del nostro catalogo”. Al secondo posto, gli “inossidabili” internazionali Cabernet Sauvignon e Merlot, al terzo il Montepulciano e al quarto il primo vitigno a bacca bianca lo Chardonnay, seguito dal Pinot Grigio. Sesto posto per la Barbera. Restando in Piemonte, debole il mercato per le barbatelle di Nebbiolo, che “benché non detenessero una posizione di rilievo nel nostro giro d’affari - spiega Sartori - attualmente vedono le loro vendite praticamente dimezzate”.

Anche per i vitigni più importanti della tradizione viticolturale del Sud Italia si registra un decremento: l’Aglianico (sia Taurasi che Vulture) “stava da due anni a questa parte intorno al milione e trecentomila barbatelle vendute - continua Sartori - nel 2006 si sono ridotte a circa 700.000”. Anche per il vitigno per antonomasia della Sicilia, il Nero d’Avola, dopo anni di crescita sostenuta delle sue vendite, si registra una flessione a favore dei vitigni a bacca bianca, coltivati tradizionalmente nell’isola: Catarratto, Grecanico e Ansonica.

Ma non solo in Sicilia si sta per concludere una buona annata di vendite per i vitigni bianchi: raddoppia l’acquisto di barbatelle di Vermentino, sia la Sardegna che la Toscana. Complessivamente, il dato 2006 sul 2005 segna un segno negativo: le vendite di barbatelle hanno subito una flessione del -13% e le previsioni, per il 2007, sono anch’esse al ribasso: “un’evoluzione ovvia - continua Sartori - dato che c’è meno propensione all’impianto, dovuta al ribasso generalizzato del prezzo delle uve. Dobbiamo poi aggiungere che aziende del calibro di Zonin e di Frescobaldi hanno già completato il loro ciclo di rinnovo dei vigneti e questo - conclude Sartori - spiega anche il calo previsto per il 2007, nell’ordine almeno di -1/3 sul 2006”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli