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NEL 2010 LA VIGNA CONTINUA A DARE LAVORO. SONO 1,2 MILIONI DI PERSONE IMPEGNATE NELLE 250.000 AZIENDE VITI-VINICOLE ITALIANE. IL LAVORO IN VIGNA, SECONDO UN’ANALISI COLDIRETTI, DA’ LAVORO AD ALTRI 18 SETTORI DIVERSI

Dalle 250.000 aziende vitivinicole italiane nascono opportunità di lavoro per 1,2 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio. Emerge da un’analisi della Coldiretti, divulgata per Vinitaly, dal quale si evidenzia che la vigna è anche momento di integrazione come dimostra il fatto che nel solo distretto del Prosecco lavorano immigrati di ben 53 differenti nazionalità da 4 diversi continenti.

“Sono mezzo milione i titolari di vigneti in Italia dove - sottolinea la Coldiretti - trovano occupazione oltre 210.000 lavoratori dipendenti, dei quali oltre 50.000 sono giovani e 30.000 stranieri”. L’impatto positivo non si ha però solo in vigna poiché la raccolta di un grappolo alimenta, secondo l’analisi della Coldiretti, opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca/formazione/divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere/salute con l’enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioenergie.

Il vino è il settore dove sono stati utilizzati il maggior numero di voucher o buoni lavoro tra le diverse attività agricole ed extragricole. I voucher sono stati introdotti in via sperimentale proprio nel vino nella vendemmia 2008 e da allora (1/8/2008) ne sono stati utilizzati complessivamente 12,3 milioni dei quali 3,4 milioni in agricoltura di cui 1,8 milioni per la vendemmia secondo una elaborazione della Coldiretti.

“Si tratta di un contributo alla trasparenza del lavoro che ha certamente sostenuto la crescita dell’occupazione in agricoltura che nel 2010 è stato il settore con il più elevato tasso di crescita”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.
In controtendenza rispetto all’andamento generale è infatti aumentata l’occupazione nelle campagne. Nel 2010 si è verificato un aumento degli occupati in agricoltura dell’1,9% a fronte del calo generale dello 0,7%. Sono 891.000 gli occupati agricoli in Italia nel 2010 dei quali 462.000 indipendenti (+0,6%) e 429.000 dipendenti (+3,3%) che fanno registrare il record della crescita tra tutte le attività produttive, secondo la Coldiretti che associa il maggior numero di imprese che assumono manodopera. I dati - conclude la Coldiretti - dimostrano che l’agricoltura ha grandi potenzialità per battere la disoccupazione e che la stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le aree montane e svantaggiate, prevista dalla legge “Stabilità 2011”, fortemente voluta da Coldiretti, ha consentito di continuare a svolgere questa funzione essenziale.

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