Ormai ce ne sono a milioni, più o meno funzionali, per qualcuno sono una moda, per altri una risorsa: sono le “app”, software leggeri che rendono i nostri smartphone qualcosa di più di un semplice cellulare, che in un attimo diventa sala giochi, enciclopedia, ufficio e ... cantina. Già, perché ormai le applicazioni che hanno a che fare con il vino non si contano più. Tutto è iniziato con la versione “portatile” delle maggiori guide del vino, da “Slow wine” a “Vini d’Italia”, poi sono arrivate quelle di denominazioni e movimenti, dalla Franciacorta a Cantine Aperte, e adesso vere e proprie enciclopedie e cantine tascabili, per sapere sempre tutto sul vino che abbiamo nel bicchiere senza perderci neanche una parola delle nostre note di degustazione. Ma quali sono le “app” migliori per degustare un vino sapendone qualcosa in più e rendendo semplice ed intuitivo il momento della catalogazione? L’ultima arrivata, dalla Danimarca, sembra già essere la migliore: si chiama “Vivino”, e permette, scansionando l’etichetta della bottiglia che stiamo bevendo, di accedere ad una serie di informazioni sul vino e sulla cantina in questione. Tutto ciò è reso possibile dal miglior database in circolazione e, nel caso in cui non ci fosse alcuna corrispondenza, basta scrivere al team di “Vivino” che in poche ore ci farà trovare tutte le informazioni del caso sulla nostra pagina personale, che oltre a taccuino diventa un modo per mettersi in contatto con i wine lovers di tutto il mondo, proprio come un social network.
Tra le altre applicazioni che non possono mancare nello smartphone del bravo enoappassionato, fondamentale Wine Snooth Pro, dell’omonimo sito internet statunitense di informazioni e e-commerce: basata sullo stesso principio di “Vivino”, quello della tecnologia di riconoscimento immagini, offre persino qualcosa in più, come la geolocalizzazione grazie alla quale segnala le enoteche più vicine al luogo in cui siamo. Ma c’è anche un’altra dimensione del vino sullo smartphone, particolarmente apprezzata da chi ama cucinare: quella di consigliare il vino giusto da abbinare alle diverse portate. Il più semplice, intuitivo e pratico, che consente di avere accesso a tantissime informazioni per conoscere i vini in base alla loro provenienza e in base agli ideali abbinamenti con il cibo in tavola è Cor.kz, mentre, se cercate un’”app” in grado di pescare in un database molto più grande e coniugare un vino ad un cibo invece del contrario, quella giusta è Swirl Wine & Food. E se siete indecisi su cosa bere a cena, ma non avete alcuna intenzione di starci troppo a pensare, meglio scaricare Pair It! che, come una slot machine, tra le tante bottiglie che stanno bene con un piatto, ne consiglia una a caso. E ancora, per gli amanti di Twitter c’è Wine Notes, l’app che mette in comune le esperienze di degustazione con gli amici dell’uccellino blu, vero trend setter nell’epoca del web 2.0.
Ma quando si parla di smartphone, è sempre bene lasciare un po’ di spazio al divertimento ed alla leggerezza, magari con le “app” gratuite delle aziende. Un esempio? “WineEmotion”, dei Marchesi de’ Frescobaldi, per “socializzare” tutti i nostri assaggi, consigliarli ai nostri amici e aggiungendo il piatto cui abbinarli. Dalla Francia, invece, sembrano preoccuparsi molto dell’ “etichetta”, non quella che va sulla bottiglia, ma quella che detta i codici di comportamento, come servire lo Champagne nel modo giusto. Una serie di tecniche e consigli, da come gestire una Jeroboam a come sciabolare una magnum, che si possono imparare facilmente grazie alla “app” di G.H. Mumm, divisa in 12 capitoli che raccolgono 100 diversi protocolli. Un altro modo per divertirsi e imparare con il vino è “Vino Test”, oltre 200 domande e risposte che ti sveleranno tutto sul mondo enoico: dalle caratteristiche dei vitigni più rari alle fasi della degustazione, degli abbinamenti cibo-vino al rapporto vino-arte, e molto di più.
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