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GOVERNO & AGROALIMENTARE

Nel suo debutto, a Palazzo Madama, il neo-Premier Giuseppe Conte apre alla Russia

Coldiretti applaude subito: “lo stop alle sanzioni vale 3 miliardi di euro di esportazioni made in Italy andate perse dopo l’embargo deciso da Putin”
Coldiretti, EXPORT, GIUSEPPE CONTE, MADE IN ITALY, RUSSIA, Non Solo Vino
L'apertura alla Russia del Premier Conte interessa l'export agroalimentare made in Italy

Il Governo gialloverde prende vita e oggi, con il debutto a Palazzo Madama, il Premier Giuseppe Conte ha di fatto illustrato, con un lungo discorso, il manifesto di quelle che saranno le prossime azioni che caratterizzeranno questa legislatura. Tra queste c’è anche l’apertura alla Russia, argomento su cui si è scritto molto negli ultimi mesi. L’Italia si farà promotrice di una revisione del sistema delle sanzioni. La volontà di procedere all’abolizione delle multe nei riguardi di Mosca è stata accolta favorevolmente dalla Coldiretti.
“Lo stop delle sanzioni alla Russia vale tre miliardi di euro di esportazioni made in Italy all’anno che sono andate perse dopo l’embargo deciso da Putin come ritorsione alle misure attivate dall’Occidente. Le esportazioni italiane - prosegue Coldiretti - sono scese ad un valore di poco inferiore agli 8 miliardi di euro nel 2017, rispetto agli 11 miliardi del 2013, l’anno precedente all’introduzione delle sanzioni decise dall’Occidente per la guerra in Ucraina nei confronti della Russia”.
Una mossa che, come non ha mancato di puntualizzare Coldiretti, ha fatto scattare l’embargo totale per una importante lista di prodotti agroalimentari, concretizzatasi “con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, provenienti da UE, Usa, Canada, Norvegia ed Australia. Un blocco dannoso per l’Italia anche perché al divieto di accesso a questi prodotti si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni anche per i prodotti non colpiti direttamente, dalla moda alle automobili fino all’arredamento. Alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni italiane in Russia si sommano poi quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy”.
Con prodotti come mozzarelle, insalate, salumi e formaggi che spesso riportavano il nome italiano ma che in realtà erano “tutti rigorosamente realizzati in Russia. Si tratta di un costo insostenibile per l’Italia e l’Unione Europea ed è importante che si riprenda la via del dialogo” come si augura il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che poi aggiunge come “ancora una volta il settore agroalimentare è stato merce di scambio nelle trattative”.

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