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L’INIZIATIVA

No sprechi, decalogo delle buone abitudini alimentari estive. Per risparmiare e non inquinare

Le 10 regole da seguire per un'alimentazione migliore e senza sprechi durante il periodo estivo, anche al ristorante, secondo Fipe
CIBO, FIPE, SPRECO, Non Solo Vino
La Fipe lancia il decalogo contro lo spreco di cibo, anche al ristorante e in vacanza

La lotta allo spreco alimentare è un dovere, anche in vacanza, anche al ristorante. Facile a dirsi, meno a farsi, e così la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ha stilato un vero e proprio decalogo per guidare consumatori e ristoratori. Tra consigli di buon senso e buone pratiche.

1 - Fare la spesa giorno per giorno, valutando bene quantitativi e tempi di deperimento.
Nel frigorifero, il cibo acquistato in abbondanza “invecchia” e in buona parte dovrà essere scartato al momento dell’utilizzo. Il problema non si sarebbe posto se la spesa fosse stata fatta in maniera ponderata e giorno per giorno.
2 - Cucinare porzioni ben misurate sull’appetito dei commensali.
Le abitudini estive sono più sedentarie, quindi si fa meno moto. Il nostro corpo ha quindi bisogno di meno calorie. Cucinare il “giusto”, quindi, senza eccedere in numero di portate e in “dimensioni” è importante per un sano equilibrio e per un miglior utilizzo delle risorse: meno cibo, meno calorie, meno spreco.
3 - Utilizzare tutte le parti di un prodotto dando spazio alla creatività.
Saper usare in modo opportuno la quasi totalità di un prodotto è segno di attenzione alla sostenibilità, ma soprattutto apre a esperienze nuove e alla scoperta di sapori inaspettati. Ad esempio i baccelli dei piselli possono diventare una gustosa bevanda o che la buccia della zucca messa in forno è meglio di una chips. Sperimentare, quindi, con prudenza.
4 - Imparare l’arte della conservazione allunga la vita ai cibi.
Un buon utilizzo dei diversi scomparti del frigorifero, riponendo i prodotti avendo attenzione alle diverse temperature è un piccolo e facile accorgimento che migliora la conservazione dei cibi. Anche accostare un cibo a un altro può generare effetti inaspettati o indesiderati: le mele, ad esempio, accelerano la maturazione degli altri frutti.
5 - Controllare la data di scadenza pensando a quando si utilizzerà il prodotto.
La programmazione della spesa aiuta a non sprecare tempo, denaro e cibi. Guardare la data di scadenza è essenziale per una pianificazione efficiente e senza sprechi.
6 - Scegliere pensando al dopo
Una buona spesa parte anche dal saper scegliere il prodotto protetto da un imballo efficace ma non eccessivo e che sia facilmente riciclabile. Se un imballo è composto da materiali diversi, riciclarlo correttamente diventa una sfida pressoché impossibile da superare.
7 - Il cibo avanzato non si butta.
Quel che non si è finito a cena può diventare un perfetto componente del picnic in spiaggia del giorno dopo. La cucina italiana offre tante soluzioni creative per i piatti del riuso.
8 - Limitare l’uso di stoviglie, piatti e posate.
Meno stoviglie, posate e piatti significa spostarsi più facilmente, avere meno oggetti da lavare e quindi consumare meno acqua (risorsa scarsa) e meno detersivi (altamente inquinanti). Anche questo è attenzione anti-spreco. Ovviamente la plastica deve essere bandita.
9 - Scegliere il ristorante come gesto consapevole.
Attraverso la cucina si conoscono i prodotti tipici, le abitudini di vita di una città, si scoprono nuovi sapori, si esplorano tradizioni e tipologie umane. Scegliere bene dove andare a mangiare è quindi importante quasi come visitare i monumenti e le attrattive del luogo. È un’occasione di conoscenza da non sprecare.
10 - Richiedere gli avanzi al ristorante All’estero è una pratica in vigore da sempre, in Italia, invece, facciamo fatica ad adottarla. Ma chiedere al ristoratore di confezionarci in modo adeguato il cibo che abbiamo avanzato, non solo è un nostro diritto ma è anche una sana e giusta abitudine.
Seguire queste regole, sottolinea Fipe, comporta non solo un miglioramento del proprio tenore di vita, ma anche essere attivi nella lotta agli sprechi e all’inquinamento. Una sinergia che unisce cittadini e anche i luoghi d’elezione della cucina italiana, i ristoranti.
Infatti, le regole di comportamento riguardano anche il settore della ristorazione ed esse fanno parte di un vero e proprio manifesto con cui Fipe traccia le linee guida per una gestione virtuosa e senza sprechi del ristorante.
“In questo periodo sono stati raggiunti importanti risultati in termini di gestione e recupero delle eccedenze lungo la filiera agroalimentare - sottolinea il presidente Fipe, Lino Stoppani - grazie ad una semplificazione delle procedure, ma anche per una migliorata sensibilità sul tema, che ha beneficiato dell’eredità di Expo Milano 2015. È importante però insistere e continuare a lavorare per valorizzare sempre più i modelli di ristorazione che riducano gli sprechi, attraverso una sostenibilità che sia prima di tutto di sistema. Il nostro, infatti, è un settore più di altri interessato dal problema dello spreco alimentare, da contrastare e correggere per tutelare l’ambiente, consentire un giusto utilizzo delle materie prime, che non sono illimitate, educare a corretti comportamenti alimentari e contrastare le diseguaglianze che portano alla fame o alla malnutrizione di ancora troppi abitanti del pianeta”.

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