“Non abbiamo ancora fatto le verifiche del caso sui contenitori in tetrapack destinati al vino - spiega Ernesto Corradetti, chimico e direttore dell’Arpam di Ascoli Piceno - ma anche quelli per il vino potrebbero essere contaminati. Il fatto che l’itx sia una sostanza liposolubile - continua Corradetti - mi fa supporre però che la sua eventuale presenza nel vino possa essere in concentrazioni molto inferiori rispetto a quelle presenti nel latte”.
L’itx (Isopropyl Thioxanthone) è un fotosintetizzatore che avvia la polimerizzazione dell'inchiostro nei processi grafici usati per le scritte dei contenitori in tetrapack oltre che dei film di plastica al loro interno, ed è stato rintracciato grazie alla procedura analitica messa a punto dal dottor Corradetti e dai suoi collaboratori, validata 15 anni fa dall'Istituto Superiore di Sanità.
“Non si conosce ancora con precisione il meccanismo di trasferimento dell’itx - spiega il dottor Corradetti - ma probabilmente avviene per semplice contatto, il che fa supporre che questo possa essere accaduto anche nei contenitori in tetrapak per il vino. Testeremo nei prossimi giorni 50 tipologie di alimenti differenti e credo che anche il vino faccia parte del paniere da sottoporre ad analisi, ma la scelta dei prodotti - conclude Corradetti - spetta al Servizio Sanitario nazionale”.
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