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NON TRAMONTA IL “MUST” DELLA BOTTIGLIA DI VINO IN VETRO DA 0,75 LITRI, MA SEMPRE PIÙ CONSUMATORI APRONO A NUOVI FORMATI, DAL BAG-IN-BOX AL TETRAPACK, DALLE BOTTIGLIE DI FORMATI PIÙ PICCOLI FINO ALLA (INACCETTABILE PER I PURISTI) PLASTICA. IN UK ...

Italia
Nel mondo del vino non tramonta la bottiglia di vino in vetro

Non tramonta il “must” della bottiglia di vino in vetro da 0,75 litri, ma sempre più appassionati di vino e consumatori occasionali aprono a nuovi formati, dal bag-in-box al tetrapack, dalle bottiglie di formati più piccoli fino alla (inaccettabile per i puristi) bottiglia di plastica. Avviene nel Regno Unito, da sempre mercato “trend setter” a livello globale. Per una ricerca di Wine Intelligence, se per 3 consumatori su 4 la classica bottiglia è ancora la scelta più popolare, più della metà ha comprato occasionalmente vino in bag-in-box, il 13% si è avventurato nel tetrapack, e 4 su 10 hanno scelto la plastica. Scelte motivate, per Wine Intelligence, da questioni economiche, ma anche pratiche (confezioni più difficili a rompersi e facilmente richiudibili), e dalla maggiore attenzione per l’ambiente. E se di studi che dimostrino che non ci sono effetti negativi su certi tipi di prodotto da questi tipi di packaging, l’industria del vino ne sta producendo sempre di più, non mancano i detrattori, in difesa dell’immagine e della tradizione. “Ma questa - commentano da Wine Intelligence - non è una diatriba che si gioca in laboratorio. È quello che sta succedendo in Uk, tra gli scaffali dei negozi e sulle tavole”.

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