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NOVELLO CARLO V, SUL CUI IMPERO NON TRAMONTAVA MAI IL SOLE, GIANNI MASCIARELLI, “IMPERATORE DELLE VIGNE D’ABRUZZO”, RACCONTA I SUOI VINI PARTENDO DALLA TERRA, ALMA MATER DI OGNI PREZIOSO NETTARE DI BACCO, NEL LIBRO FOTOGRAFICO “NELLE VIGNE DELL’UOMO”

Italia
Gianni Masciarelli nelle sue vigne

Se sull’Impero di Carlo V “non tramontava mai il sole” sui vigneti d’Abruzzo, ameno regno di Gianni e Marina Masciarelli, il sole sorge, tramonta e fa maturare quell’uva che, un giorno trasformata in vino, parlerà dal bicchiere raccontando la sua storia.

Dalle campagne de L’Aquila a quelle di Teramo, dai declivi di Chieti per approdare a Pescara si rincorrono i vigneti di un uomo, Gianni Masciarelli, che ha fatto della viticoltura una filosofia di vita. Se un grande vino si misura anche dalla capacità di raccontare la sua storia e il suo territorio direttamente dal bicchiere, viceversa si può far rivivere un vino, con le sensazioni che regala, con le parole e le immagini, raccontando la terra, vera “alma mater” della vite. “Nelle vigne dell’uomo”, edito da Masciarelli, infatti, è un libro fotografico dove si ripercorrono attraverso racconti, fotografie, proverbi, appunti di viaggio le principali tappe di una terra che, a tratti madre a tratti matrigna, è riuscita, grazie all’intervento umano, a tirar fuori i suoi frutti più belli.

Chi l’Abruzzo non lo ha mai visitato, o lo conosce solo superficialmente, sentirà salire, pagina dopo pagina, foto dopo foto, una strana voglia di partire per vivere davvero quelle terre dolciamare, suggestive in tutte e quattro e le stagioni che si rincorrono come i vigneti delle aziende Masciarelli tra le quattro province della regione.

Sono quattro, infatti, le storie che il libro racconta: una per ogni capoluogo di provincia evocano in modi totalmente diversi un aspetto del territorio. Dalla penna di Dante Marianacci, Addetto culturale dell’Ambasciata Italiana a Budapest, nasce un vero e proprio viaggio nella memoria che catapulta il lettore indietro nel tempo e lontano nello spazio. Trasportati nel flusso dei ricordi di Marianacci, si ammirano le campagne, ricche di vigneti e oliveti che costeggiano la strada che da Chieti porta a Pescara, quella stessa che da ragazzo lo riportava a casa, con la corriera, dopo una settimana di studio.

Una Pescara del vino quella tinteggiata da Giuliano di Tanna, giornalista del quotidiano “Il Centro”: attingendo alle cronache antiche e ai documenti di viaggio di settecenteschi e ottocenteschi viaggiatori, ci svela come fino a pochi decenni fa il vino d’Abruzzo non fosse preso in considerazione, nonostante il fatto che nella Valle Peligna si parlasse di nettare di Bacco già con Plinio il Vecchio, Marziale e Polibio.
“L’irresistibile fascino delle terre di confine” è il titolo scelto da Lucio Valentini, giornalisti Rai del Tg Abruzzo per raccontare Teramo: con un taglio prettamente da storico Valentini guida il lettore per mano attraverso documenti, fonti autorevoli e testimonianze per ricostruire la storia della città e delle sue campagne, con le sofferenze e i sacrifici di una popolazione che ha lottato per ottenere dei frutti dalla propria terra.

Ha i toni di un romanzo l’ultima tappa del viaggio in Abruzzo declinato da “Nelle vigne dell’uomo”. Città altera e orgogliosa senza mai averlo dato a vedere, L’Aquila emerge dalle pagine dello scrittore Giovanni d’Alessandro come un luogo d’elezione e d’incontro. Sulmona e Avezzano si contendono la palma di prime della classe vantando ciascuna un cantore che le ha immortalate nella loro estrema diversità orografica-culturale che si riscontra, non per caso, nei prodotti che quelle terre producono.

Gioia Bazzotti

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