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O francese o italiano il brindisi per la fine dell’anno è rosé … Nel mondo delle “bollicine” la tendenza è rosa: champagne o spumante, metodo classico ma anche charmat, il rosé è sempre più apprezzato …

La tendenza è rosa anche nel mondo delle bollicine, e, forse, anche il brindisi di addio al 2005 e di buon inizio del 2006, sarà realizzato con queste eleganti e “colorate” bollicine. Champagne o spumante, metodo classico ma anche charmat, il rosé è sempre più apprezzato in Italia e se ne diffonde la produzione e il consumo.

Il numero di bottiglie di champagne rosé importate dalla Francia in quattro anni è raddoppiato, passando da 132.726 bottiglie nel 2000 a 268.720 nel 2004 (ultimi dati disponibili, forniti dal Centro Informazioni Champagne per l’Italia). Si tratta però sempre di un consumo di nicchia, pari solo il 3,28% del totale dello champagne importato in Italia nel 2004. Ma se l’Italia è il quinto Paese nel mondo per quantità di champagne rosé consumato, è il terzo come valore d’acquisto, dopo Gran Bretagna e Usa, perché il mercato italiano degli champagne rosé è piccolo ma esigente.

“E’ un prodotto per intenditori - ha spiegato a Winenews, Domenico Avolio, responsabile del Centro Informazioni Champagne per l’Italia - che può raggiungere prezzi stratosferici per le piccolissime quantità prodotte e l’altissima qualità”.

Ma se praticamente tutte le grandi Maison dello Champagne hanno il loro rosé, anche nel Belpaese, dal Nord al Sud, sempre più cantine si stanno dedicando a questa particolare produzione. Già in bottiglia, attualmente in affinamento sui lieviti per 36 mesi, ad esempio, l’Almerita Rosé di Tasca d’Almerita, 4.000 bottiglie siciliane che usciranno solo nei primi mesi del 2007, di 100% pinot nero, figlie della voglia di sperimentare di Giuseppe e Alberto Tasca.

“Bere rosa non è più la moda di un anno, ma una tendenza ormai consolidata - spiega Camilla Lunelli - il nostro “Ferrari Rosé” è stato il primo metodo classico rosé italiano. E’ nato per passione di questa tipologia, voluto da mio padre Mauro che lo ha creato per il suo matrimonio nel ‘72”. Oggi se ne producono 200.000 bottiglie e negli anni ’90 è stato affiancato da un Perlè Rosé millesimato che, nell’annata 2000, quella attualmente in commercio, è prodotto solo in 15.000 bottiglie.

Un successo crescente confermato anche da Mattia Vezzola, direttore di Bellavista: “già dal 2004 - spiega Vezzola - abbiamo avvertito una crescita della domanda del nostro Franciacorta Cuvée Rosé e ritengo che il motivo sia da ricercare soprattutto nell’evoluzione del consumatore italiano che ha approfondito la sua conoscenza del settore delle bollicine”. Quest’anno Bellavista ha venduto 23.000 bottiglie del suo rosé ad un prezzo medio in enoteca di 45 euro.

Le bollicine rosé continuano ad essere molto apprezzate dalle donne: “in azienda avevamo un buon Pinot nero e io, in quanto donna, ne ho richiesto la produzione”, ricorda così la nascita del suo Maso Martis Rosé la titolare Roberta Stelzer. Nel 2000 ne sono state prodotte solo 2.000 bottiglie, praticamente solo per gli amici, è finito subito. “E’ molto difficile farlo, è solo Pinot nero e utilizziamo soltanto uve provenienti da vigne di proprietà - continua la Stelzer - quest’anno ne abbiamo prodotto 2.500 bottiglie, ma se ne avessimo potuto fare 10.000 in più le avremmo vendute tutto”.

Solo pinot nero, senza aggiunta di chardonnay, è pure, tra gli altri, il Franciacorta Rosé di Contadi Castaldi in enoteca a 22 euro (e che, in questa nicchia di “bollicine”, fa segnare nel 2005 un +60%).

Tanti appassionati hanno scoperto come il rosé si abbina perfettamente a tutto pasto, reggendo con il suo tannino anche piatti più strutturati.La grande richiesta del mercato ha fatto interessare alle bollicine rosé anche la Cantina Produttori di Valdobbiadene, storica produttrice di Prosecco. Dopo aver verificato, con la sua rete di vendita, l’interesse ad uno spumante da parte dei più giovani, la cantina di Valdobbiadene ha fatto debuttare, quest’autunno, il suo Punto Rosa Brut a base di uve Pinot nero coltivate nella Marca Trevigiana e fermentate in autoclave con metodo charmant lungo, con una produzione di 20.000 bottiglie che costano in enoteca sui 7 euro.

Le bollicine rosa restano un prodotto particolare, ma sono ormai davvero per tutti i palati e per tutte le tasche … E, indicato, dunque, da WineNews, come le migliori “bollicine” per festeggiare, nel brindisi, la fine del 2005 e l’arrivo di un felice anno anno nuovo.

Alma Torretta

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