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OCM, PROSPETTIVA DI FILIERA, TUTELA E PROMOZIONE DELL’EXPORT: ECCO I TEMI TOCCATI DA PIERO MASTROBERARDINO, PRESIDENTE FEDERVINI, NEL DOSSIER “5 RICHIESTE AL GOVERNO DA ...”, REALIZZATO DALL’AGENZIA GIORNALISTICA ITALIA (AGI)

Italia
Piero Mastroberardino, presidente Federvini

“Completare il quadro dell’Ocm, per poi passare ad una revisione della tutela e promozione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche”: il presidente Federvini, Piero Mastroberardino, inizia così la sua lista di richieste da parte del settore dell’enologia italiana al nuovo governo appena insediato. “Cinque richieste al Governo da ...” è il dossier realizzato dall’Agenzia Giornalistica Italia, Agi (www.agi.it), per sottoporre al nuovo governo una lista di 5 richieste da parte di varie associazioni di settore d’Italia.
“Bisogna, innanzitutto, ristabilire la centralità di una prospettiva di filiera - dichiara Mastroberardino - che collochi in evidenza l’inscindibile connessione del sistema agro-industriale, di questo concetto generale, infatti, il settore vitivinicolo è l’esempio emblematico. E’ fondamentale, inoltre, concentrare l’attenzione sulla tutela e promozione del potenziale dell’export: il vino nella bilancia commerciale rappresenta il 20% ed è, quindi, doveroso rivolgere l’attenzione per investire sulla promozione e mettere nelle condizioni di crescere. Purtroppo, in questo senso, “il super euro” non aiuta. E’ il caso di precisare che, nel nostro caso, il tema della promozione si declina seguendo due grandi direttrici:
a) promozione in senso stretto, finalizzata a diffondere la conoscenza dei nostri vini e territori presso i consumatori stranieri, al fine di sostenere le esportazioni e generare maggior valore per la filiera;
b) promozione come educazione e diffusione della cultura del vino, finalizzata a sostenere la diffusione della cultura e dello stile di vita mediterraneo nei consumi dei nostri prodotti, al fine di arginare tendenze culturali di consumo a noi estranee che, esse solo, diffondono messaggi più orientati ad abuso o uso non corretto dei nostri prodotti (Nord-Europa, mondo anglosassone)”.
Ultimi, ma non certo per importanza, due temi strettamente legati alla gestione amministrativa e burocratica: “snellimento burocratico e semplificazione regolamentare nel funzionamento della filiera vitivinicola, sono letteralmente necessari - continua Mastroberardino - attraverso una razionalizzazione delle attività e dei ruoli delle diverse amministrazioni pubbliche competenti, si può sperare in un sostanziale recupero di competitività nel sistema e in una liberalizzazione di risorse da poter dedicare in misura maggiore alla promozione e valorizzazione dei prodotti e dell’intero sistema vino italiano.
Sembra di capire, quindi, che Federvini auspica soprattutto un “gioco di squadra” tra Ministero e Regioni, atto a mettere in luce in modo coordinato il valore del territorio vitivinicolo italiano “eliminando o contenendo moltiplicazioni di investimenti non coordinati, dannosi nonché dispendiosi rimpalli di responsabilità e continue revisioni dell’iter di produzione normativa sulla filiera”.
Gioia Bazzotti

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