Cambiano Governi e stagioni politiche, cambiano dirigente e regolamenti, ma almeno in certi aspetti, i ritardi burocratici non cambiano mai. E così, come da “consolidata” tradizione, al netto di pochissime eccezioni negli ultimi anni, l’Italia è in ritardo per l’apertura del bando 2023 per la misura “Promozione sui mercati dei Paesi Terzi” del pacchetto Ocm Vino (che mette sul piatto, per la campagna 2023/2024, 98 milioni di euro, di cui 68,6 gestiti dalle Regioni e 29,4 a livello nazionale, come già riportato qui). A segnalarlo i presidenti del “Tavolo di filiera del vino”, ovvero di Alleanza delle Cooperative Italiane-Agroalimentare, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv), che, in una nota, sottolineano come sia “urgente la convocazione di un incontro da parte del Ministero dell’Agricoltura, nell’ambito Ocm Vino - sottolineano i presidenti della filiera - la promozione sui mercati dei Paesi Terzi è una misura che ogni anno permette di finanziare i numerosi progetti di valorizzazione dei prodotti vitivinicoli nei Paesi extra europei, per accrescere la competitività del made in Italy a livello internazionale e favorire, allo stesso tempo, la conoscenza dei nostri territori viticoli. Considerata anche l’attuale difficile congiuntura economica e tenuto conto dei ristrettissimi margini operativi concessi per la definizione delle istanze progettuali, è indispensabile - precisano i Presidenti della filiera - procedere senza ritardi che rischiano di compromettere l’applicazione di una misura assolutamente fondamentale per il comparto vitivinicolo”. La filiera, dopo aver già inviato richieste e proposte a riguardo, rinnova la disponibilità a collaborare per definire al più presto tempi e modalità certe per l’attivazione della misura, fondamentale per l’avvio delle attività di promozione, sempre più strategiche per la tenuta e lo sviluppo del settore vitivinicolo nazionale.
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