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ANALISI

OEnologues de France: il 68% dei professionisti del vino colpiti dal Covid hanno perso l’olfatto

Anosmia e ageusia come malattie invalidanti: risultati e proposte dallo studio “Disturbi del gusto e dell’olfatto tra i professionisti del vino”
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Gli enologi francesi studiano gli effetti del Covid

I professionisti che lavorano nel mondo del vino sono stati colpiti nelle stesse proporzioni dell’intera popolazione dal Covid19. Tra chi è stato colpito dal Covid-19, il 68% ha perso l’olfatto, il 56% ha perso il gusto, il 30% non presentava alcun disturbo. I professionisti che hanno avuto un disturbo sia dell’olfatto che del gusto a seguito della malattia, corrispondono al 2% di tutto il campione. Il recupero è stato totale per il 61% degli interessati. Solo il 7% non ha ancora recuperato le normali performance sensoriali al momento della fine dell’indagine. Questi disturbi olfattivi e del gusto hanno influenzato la loro vita professionale nel 38% dei casi. Le donne sono state leggermente più colpite rispetto agli uomini: il 4% delle donne intervistate ha contratto il Covid-19, rispetto al solo 2% degli uomini; il 54% delle donne contagiate ha perso l’olfatto, contro il 46% degli uomini; il 55% di loro ha perso il gusto rispetto al 52% degli uomini. Il 13% dei professionisti del vino ha già avuto disturbi dell’odore, il 10% disturbi del gusto, prima del 2020.
Ecco i risultati più rilevanti dello studio “Disturbi del gusto e dell’olfatto tra i professionisti del vino”, firmato dall’Union des OEnologues de France, che ha riunito un comitato scientifico, con enologi e medici, che hanno portato avanti un sondaggio esclusivo tra enologi, sommelier e professionisti del vino, in Francia e all’estero, che hanno dato vita alla prima indagine significativa su un campione omogeneo. Sulla base di questi risultati, gli enologi francesi propongono una serie di misure di supporto, prevenzione e ricerca di soluzioni per limitare gli effetti del Covid-19 sui lavoratori del mondo enoico. Colpiti, in questo anno, da anosmia (perdita dell’olfatto) e ageusia (perdita del gusto), che gli enologi francesi vorrebbero che venissero riconosciute come vere e proprie malattie invalidanti, che portano alla limitazione dell’attività.
Il piano di azione approntato dall’Union des OEnologues de France, con il suo Comitato Scientifico e con il Sindacato Nazionale dei Medici di Francia, prevede così sei misure prioritarie: riconoscimento dei disturbi dell’odore e del gusto come malattie invalidanti per i professionisti del vino; copertura sanitaria rafforzata e previdenziale per tutti gli enologi, ed in particolare per i lavoratori autonomi, finora meno tutelati; richiesta di vaccinazione prioritaria per i professionisti del vino (dopo la vaccinazione delle persone più vulnerabili); raccomandazione a tutti gli enologi di consultare un medico per prevenire, diagnosticare e curare; mobilitazione dell’Union des OEnologues de France con un numero sindacale di emergenza e una piattaforma provvisoria per mettere in atto soluzioni alternative; avvio di un programma di ricerca nazionale sui disturbi dell’olfatto e del gusto tramite il fondo di dotazione degli Oenologues de France.
“È essenziale conoscere la realtà dei problemi legati alle patologie del gusto e dell’olfatto nei professionisti del vino per prendersene cura meglio., Trattare e controllarne le conseguenze professionali”, ha commentato Didier Fages, presidente dell’Union des OEnologues de France.

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