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Offerta di vino mondiale superiore alla domanda, in vista di una vendemmia 2015 attesa in crescita nell’emisfero Nord del pianeta, mentre quello Sud tira le prime somme di una raccolta generalmente in calo: così report Rabobank analizzato da WineNews

Italia
Lo stato del vino nel mondo fotografato dal rapporto Rabobank

In questi mesi il mondo del vino è diviso a metà, tra l’emisfero Sud che fa la prima conta concreta della sua vendemmia 2015, e quello Nord, ben più pesante in termini di volume, vista la presenza di Italia, Francia, Spagna e Stati Uniti, tra gli altri, che guarda, fino ad oggi con un certo ottimismo, alla raccolta dei prossimi mesi. In tutto questo, emerge che, il rapporto tra domanda e offerta di vino a livello mondiale, sulla scia del 2014, ad aprile 2015 registra ancora una sovrabbondanza di prodotto rispetto ai consumi, anche se in maniera inferiore al 2013.
A dirlo il rapporto “Wine Quartely 3 2015” dell’istituto olandese Rabobank, analizzato da WineNews. Un’indicazione che Paesi produttori e territori devono tenere in conto, per regolare, dove possibile e necessario, i livelli del prodotto da immettere sul mercato o da stoccare. Secondo il report, per l’emisfero Sud tutti gli indicatori parlano di una raccolta 2015 più scarsa di quella 2014: dall’Australia (1,67 milioni di tonnellate di uva contro le 1,70 degli ultimi 8 anni secondo la Winemakers Federation of Australia) alla Nuova Zelanda (326.000 tonnellate, -27% sul 2014 per la New Zealand Winegrowers), dall’Argentina (-11% sul 2014) al Sudafrica (1,5 milioni di tonnellate, -1,1% secondo il South African Wine Information System).
Unica eccezione di rilievo è il Cile: mancano ancora i dati ufficiali, ma si parla di una vendemmia 2015 decisamente più abbondante della media, e che con il già tanto vino cileno sul mercato fa temere per un ulteriore pressione a ribasso sui prezzi.
Nell’emisfero Nord, invece, in attesa del decisivo andamento climatico dei prossimi 2-3 mesi, le indicazioni sono per una vendemmia 2015 in crescita nei Paesi più importanti, con quantità nella media storica ma decisamente superiori alla tribolata raccolta 2014. Per ora, infatti, l’evoluzione del vigneto promette volumi migliori (e qualcuno si sbilancia anche sulla qualità) tanto in Francia, soprattutto a Bordeaux e in Languedoc, che in Italia (osservati speciali il Veneto in generale, ed il Prosecco), e anche in Spagna, in particolare nella Rioja, Regione più importante della viticoltura Iberica. E anche in Usa, specialmente in California, dove ci si attende una vendemmia leggermente sopra la media storica dello Stato che produce oltre l’80% di tutto il vino degli States. Solo previsioni e bilanci provvisori, per ora, ma comunque da tenere d’occhio perché, nel mondo di Bacco come in ogni altro settore, a livello di consumi di massa, il rapporto tra domanda e offerta è fondamentale per il prezzo del vino e, di conseguenza, per i fatturati delle cantine del mondo.

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