Che cos’è un bicchiere di vino? Non esiste risposta univoca a questa domanda perché il vino, come la rosa, è prima di tutto un oggetto simbolico e un medium, un tramite per trascendere il qui e ora ed approdare alla meditazione, alla comunione spirituale dove assaporare la nostalgia, il ricordo. Per chi si riconosce in questo quadro e sente l’ispirazione poetica fluire dal “nettare di Bacco” la cantina Villa a Petriolo (www.villapetriolo.com) lancia il concorso letterario “I giorni del vino e delle rose”, un banco di prova per scrittori e aspiranti tali che dovranno presentare entro il 30 giugno 2008 un racconto breve incentrato sulla potenzialità evocativa del vino.
Prendete carta e penna, o se preferite mouse e documento di word, aprite una bottiglia di “Rosae MnemoSis” un Chianti Docg di Villa Petriolo, e sulle note di “The days of wine and roses” di Ella Fitzgerald date sfogo alla vostra creatività.
Il concorso letterario “I giorni del vino e delle rose” nasce dal desiderio di Villa Petriolo di promuovere un territorio e un prodotto catalizzando istanze e suggestioni provenienti da ambienti diversi, come quello della cultura in generale e della scrittura in particolare.
E’, infatti, soprattutto nella letteratura che il linguaggio del vino e del cibo si mescola, moltiplicandosi, con la parte più ritrosa della vita umana: il lessico delle sensazioni e dei sentimenti. Si ricordi la celebre madeleine intinta nel thé, quel dolcetto in grado di scatenare tutte le memorie nelle migliaia di pagine de La ricerca del tempo perduto. Un tipo di esperienza praticabile da chiunque eserciti i sensi. Un profumo, un sapore, ci trascinano nel vivo di una situazione vissuta anche tanti anni prima, con un’immediatezza nel sentire che ci meraviglia. Il vino può persino evocare volti, personalità, divenendo dimensione metaforica di un’esistenza; il valore di un vino, la sua fragilità o resistenza, il momento giusto per esser bevuto o il tempo del riposo in cantina, identificano gli umori e le inclinazioni di chi quel vino lo ha prodotto, lo ha bevuto, o di chi, semplicemente, a quel vino somiglia. Oltre che generare ricordi personali, il vino può regalarci un’impressione più indefinita, evocare a sua volta altre rappresentazioni, quali brani musicali, opere pittoriche, testi letterari, film, generatori di una stessa atmosfera emozionale.
Gli elaborati in gara saranno valutati da una giuria d’eccezione composta da personalità impegnate nell’arte e nella valorizzazione del patrimonio enogastronomico e ambientale a livello nazionale, presieduta quest’anno da Enrico Ghezzi, critico cinematografico ideatore di programmi quali “Fuori orario”, “Schegge” e “Blob”.
“I giorni del vino e delle rose”, organizzato e promosso dalla Tenuta Villa Petriolo, è realizzato, tra gli altri, con il patrocinio della Regione Toscana, Comune di Cerreto Guidi, Le terre del Rinascimento, Città del vino, Fondazione Dimore Storiche di Toscana, Associazione Italiana Sommeliers - Toscana.
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