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OGGI AD ALBA INIZIA LA CAUSA SUL BAROLO '97 DI ALTARE "CHE SA DI TAPPO": IL PRESTIGIOSO VIGNAIOLO DI LANGA CHIEDE GIUSTIZIA AL TRIBUNALE CONTRO LA COMPAGNIA DI ASSICURAZIONE DELLA DITTA PRODUTTRICE DI SUGHERO

Elio Altare, uno dei vignaioli di Langa più famosi nel mondo, a causa del forte sapore di tappo del suo Barolo '97, in aprile, non aveva potuto mettere in commercio quasi tutta la produzione (che è 40.000 bottiglie prodotte; solo 5.000 andranno, invece, regolarmente, in commercio), per un danno complessivo di 2 miliardi (senza considerare i problemi di immagine). Elio Altare aveva così deciso di portare questo caso in Tribunale, ad Alba, facendo causa alla compagnia di assicurazione della ditta produttrice dei tappi, dalla quale il bravo e famoso vignaiolo piemontese si era rifornito per le sue prestigiose "creazioni" (tappi, che, peraltro, costavano in questo caso la considerevole cifra di 2.000 lire cadauno, ndr). Oggi 18 maggio il primo "match" del processo civile, dove si confronteranno soprattutto i periti delle due parti. L'iter dell' "anomalo" processo che Elio Altare ha richiesto si annuncia lungo. La speranza del mondo del vino è che uno dei più famosi vignaioli di vino possa ottenere giustizia. A margine della vicenda processuale, c'è da segnalare la continua richiesta, da parte dei collezionisti di vino di tutto il mondo, comunque, di quelle bottiglie di Barolo '97 di Altare "dal sapore di tappo".

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