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Osservatorio “Sana Food”, i primi 100 giorni di indagine: italiani sempre più disciplinati

La survey in vista della storica fiera (a Bologna, febbraio 2025, con Slow Wine Fair): 4.000 persone sondate su sana alimentazione e stile di vita
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L’Osservatorio 100 Giorni Sani è il nuovo progetto Sana Food (ph: Pixabay)

Per gli italiani uno stile di vita sano viene visto in un’accezione positiva, anche se una persona su due ritiene che questo tipo di scelta implichi l’osservanza di regole e di controllo. A conferma di una certa propensione alla deroga, l’80% degli intervistati dichiara di adottarlo, ma ammette di concedersi qualche saltuario sgarro. Lo stesso si può dire dei danesi, tra i principali consumatori di alimenti biologici in Europa: anche loro identificano come buona condotta l’healthy lifestyle, ma hanno meno disciplina e solo il 65% sostiene di seguirlo nella quotidianità. Ecco i trend emersi nei primi 100 giorni di indagine da parte del neonato “Osservatorio 100 Giorni Sani” by Sana Food, la survey lanciata da Sana, in previsione dell’edizione n. 36 del Salone internazionale del biologico e del naturale, di scena a Bologna, dal 23 al 25 febbraio 2025, in contemporanea con la “Slow Wine Fair”.
L’obiettivo della ricerca è analizzare gli usi alimentari delle persone e scattare una fotografia delle principali trasformazioni in atto prendendo in esame 4.000 consumatori selezionati: 3.000 italiani e 1.000 danesi. Ne è emerso che in Italia uno stile di vita sano si manifesta in attenzione all’alimentazione (73%) ed all’esercizio fisico (72%), mentre in Danimarca, oltre all’alimentazione (85%), è rilevante l’assunzione di integratori (33%). Il 62% dei danesi associa lo stile di vita sano al tempo dedicato al riposo e il 50% agli hobby, mentre in Italia si punta soprattutto su un maggiore consumo d’acqua (67%) e sulla riduzione degli alcolici (62%). Elemento significativo è che, in tutte e due le Nazioni, più della metà di chi segue uno stile di vita sano afferma di farlo da più di tre anni, a conferma di un trend in fase di consolidamento. L’indagine condotta finora è stata suddivisa in quattro “target” di osservazione: i “Silver” (over 56) - il gruppo più numeroso, con una spiccata propensione alla spesa e un buon livello culturale, amanti dei viaggi e della tecnologia, con un ottimo spirito di adattamento e un uso moderato dei social - i “Contemporary” (40-55 anni) - secondo gruppo per numerosità, con un buon livello culturale e una propensione alla spesa più oculata, dovuta a un reddito inferiore a quello dei “Silver”, sono digitali e sociali - gli “Young” (30-39 anni) assimilabili ai Millennials, sono consumatori 2.0, acquistano prevalentemente online e hanno una cultura internazionale, sono molto social, condividono esperienze online e usano l’inglese quotidianamente - e i “Super Teen” (18-29 anni), la generazione nata e cresciuta nell’era digitale, sempre connessi, considerano web e social parte integrante della propria vita, digitalmente aperti al mondo, ma anche più esposti a informazioni non verificate. In entrambi i Paesi, tutti i target individuati associano lo stile di vita sano a qualcosa di positivo. In Italia, i “Silver” e i “Contemporary” lo collegano a salute, benessere, equilibrio e tempo nella natura mentre gli “Young” e i “Super Teen” sembrano riconoscere anche l’importanza della cura della mente e del corpo. In Danimarca, lo stile di vita sano è visto come un esempio virtuoso da seguire, con una forte attenzione al benessere tra “Silver”, “Contemporary” e “Young”: per i “Super Teen” danesi, è sinonimo, in primis, di cura del corpo.
Quasi tutte le persone, intervistate in Italia e in Danimarca, associano l’healthy lifestyle ad una corretta alimentazione e il 70% dichiara di impegnarsi in tal senso: in Italia, ciò equivale a preferire frutta e verdura di stagione, cibo naturale o biologico ed a esercitare un attento controllo degli ingredienti, per evitare additivi, conservanti, Ogm e grassi nocivi. In Danimarca, alimentazione sana significa beneficio per la salute, ovvero cibi naturalmente ricchi di vitamine, sali minerali e Omega 3, oltre a prodotti biologici e naturali. E se nello Stivale il 49% degli intervistati associa l’alimentazione sana alla dieta mediterranea, solo il 17% dei danesi condivide questa opinione. In Danimarca, il 19% considera sani i cibi plant-based sul 7% degli italiani. I dati, raccolti nei primi 100 giorni, mostrano anche altre differenze culturali: la maggioranza degli italiani intervistati, per esempio,, comprende il significato di espressioni e parole come “km zero”, “agricoltura sostenibile”, “biologico”, “vegano”, “vegetariano” e “filiera controllata”. In Danimarca, il termine “plant-based” è molto diffuso, mentre gli altri termini sono meno noti. I dati sin qui emersi - fa sapere Sana - saranno messi a confronto con le osservazioni rilevate nel prossimo periodo, con l’obiettivo di evidenziare eventuali differenze e trend emergenti. L’output finale dell’Osservatorio 100 Giorni Sani by Sana Food sarà svelato nella sua interezza nel Sana Food a Bologna.

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