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PANTELLERIA 1968-72, “EMOZIONI DI UN PAESAGGIO”. NEGLI SCATTI DELL’ARCHITETTO MILANESE RENATO BAZZONI UN PASSATO RECENTE, CHE AIUTA I VISITATORI D’OGGI A RIFLETTERE SUI RISCHI DERIVANTI DAL PROCESSO DI ABBANDONO DELL’AGRICOLTURA

Tempio della viticoltura eroica, Pantelleria sapeva stupire chi vi facesse tappa già nel Settecento, con la sua straordinaria unicità, fatta di terrazzamenti, muretti in pietra a secco, giardini “dammusi”. Oggi, il Fai - Fondo Ambiente Italiano e l’azienda vitivinicola Donnafugata, le rendono il giusto omaggio con una mostra fotografica dedicata all’isola siciliana, Pantelleria 1968-72, “Emozioni di un paesaggio”, nelle foto scattate tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 dall’architetto milanese Renato Bazzoni (tra i fondatori del Fai con Giulia Maria Mozzoni Crespi), in grado di catturare l’integrità dei paesaggi e la bellezza delle architetture rurali di Pantelleria. Immagini di un passato relativamente recente, ma che a confronto con la realtà odierna del luogo aiutano i visitatori a riflettere sui rischi derivanti dal processo di abbandono dell’agricoltura, che a Pantelleria ha visto ridurre a un decimo, rispetto a cinquant’anni fa, l’estensione dei terreni coltivati.
info: www.donnafugata.it

Focus - Fondo Ambiente Italiano & Donnafugata
L’intreccio tra tutela dell’ambiente, produzioni di qualità e sviluppo eco-compatibile, è il leit-motiv della collaborazione stretta tra Donnafugata e il Fai sin dal 2008, quando l’azienda siciliana ha recuperato un “giardino pantesco” tra le proprie vigne e lo ha donato alla Fondazione. Un impegno che la mostra “Emozioni di un paesaggio” rinnova: dalle cantine di Donnafugata, attraversando la vigna di Khamma, si ammirano le foto di Renato Bazzoni collocate en plein-air e si giunge infine al Giardino Pantesco, un gioiello di architettura agricola che racchiude un secolare albero di arancio, simbolo della vita, circondato da un muro di pietra, simbolo del grembo materno.

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