02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

PARKER DA’ VOTI ALTI AL BRUNELLO 2003: “LE RECENTI VICENDE DI MONTALCINO POSSONO ESSERE UN’OPPORTUNITÁ” SCRIVE GALLONI, CORRISPONDENTE DI “THE WINE ADVOCATE”. POGGIO DI SOTTO E CERBAIONA AL TOP. IL PRESIDENTE MARONE CINZANO SCRIVE AL “GURU” …

Il Brunello di Montalcino secondo Robert Parker: il guru americano giudica la vendemmia 2003 del vino di Montalcino e assegna punteggi molto alti, con una media che si aggira intorno ai 89/92 centesimi: i primi in classifica - ex equo con 94/100 punti ciascuno - risultano essere il Brunello di Montalcino “Poggio di Sotto” 2003, “Il Decennale” 2001 Poggio di Sotto e il Brunello di Montalcino Cerbaiona 2003. Ma Robert Parker esprime anche, tramite il suo corrispondente italiano ed europeo Antonio Galloni, un suo breve e personalissimo parere sul “caso Montalcino”, che ha avuto una grande risonanza anche negli Stati Uniti.
Con un articolo, intitolato “Il buono, il brutto e il cattivo”, Galloni scrive che “a Montalcino non è tutto oro quello che luccica: importanti produttori sono sotto inchiesta per aver aggiunto varietà internazionali al Sangiovese nei loro Brunello”.
“Fuori dall’Italia - continua Galloni - i resoconti dei fatti sembrano diversi di giorno in giorno dunque è meglio lasciare che le vicende di Montalcino seguano il loro corso prima di emettere giudizi affrettati che rischiano di danneggiare l’intera denominazione”.
“E’ pero impossibile - afferma Galloni - ignorare il semplice fatto che oggi i Brunello mostrano una gamma di contrasti, diversità e qualità francamente allarmante. Che ciò sia dovuto ad una eccessiva espansione dei vigneti, a rese eccessive, a viti troppo giovani, a cloni sperimentali di Sangiovese, ad un uso eccessivo di legni, o a qualcuna delle più sospette pratiche che stanno prendendo piede tra i vignaioli e le cantine della regione, la realtà è che oggi ci sono troppi Brunello di Montalcino che mancano di ogni carattere distintivo, e non giustificano il prestigio e gli alti prezzi che i produttori pensano che la denominazione Brunello di Montalcino porti automaticamente con sé”.
“Quando i tuoi vini - commenta Galloni - hanno un gusto tale che possono essere stati prodotti ovunque ... sai cosa? Sono facili da falsificare … Galloni si augura, comunque, che il Consorzio del Brunello e la Camera di Commercio (che effettua gli assaggi e accorda ai vini la Docg) prendano spunto da questa vicenda per garantire definitivamente i consumatori ed i produttori onesti. “se non lo faranno - aggiunge Galloni - con il passare del tempo i consumatori saranno attratti da vini con un’identità territoriale più forte, e l’Italia è un Paese in cui non mancano vitigni e territori affascinanti, che danno origine a vini dalla grande personalità che possono essere anche più accessibili economicamente”.

”I like Brunello …”: Robert Parker sceglie i “top wine” di Montalcino
2003 Poggio di Sotto Brunello di Montalcino - 94 rating
2001 Poggio di Sotto “Il Decennale” - 94 rating
2003 Cerbaiona Brunello di Montalcino - 94 rating
2003 Fuligni Brunello di Montalcino - 93 rating
2003 Conti Costanti Brunello di Montalcino - 93 rating
2003 Salicutti Brunello di Montalcino “Piaggione” - 93 rating
2003 Siro Pacenti Brunello di Montalcino - 93 rating
2003 Caparzo Brunello di Montalcino “Vigna La Casa” - 93 rating
2003 Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino “Vigna di Pianrosso” - 92 rating
2003 Agostina Pieri Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Salvioni Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Sesta di Sopra Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Tenuta di Sesta Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Sesti Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Tiezzi Brunello di Montalcino “Vigna Soccorso” - 92 rating
2003 Uccelliera Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Il Marroneto Brunello di Montalcino “Madonna delle Grazie” - 92 rating
2003 Pertimali (Livio Sassetti) Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Gianni Brunelli Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Canalicchio di Sopra Brunello - 92 rating
2003 Capanna Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Caparzo Brunello di Montalcino - 92 rating
2003 Casanova di Neri Brunello di Montalcino “Tenuta Nuova” - 92 rating

La lettera - Il presidente del Consorzio scrive a Robert Parker …
“… Vorrei ringraziarLa per il suo recente articolo di presentazione ai punteggi assegnati all’annata 2003 del Brunello di Montalcino su Wine Advocate n. 176. Lei affronta in modo corretto senza fare affidamento sulle “voci” il tema dell’indagine condotta dalle autorità, rimandando il suo personale giudizio al momento in cui le autorità giudiziarie italiane avranno terminato il loro lavoro.
Molti non sanno che mescolare varietà internazionali di vitigni al sangiovese ed etichettare il vino come Brunello di Montalcino rappresenta, per la legge italiana, una frode nei confronti del consumatore che paga un prezzo elevato per quell’etichetta ed è un’azione che viene severamente punita.
Nel suo articolo Lei risale alla radice del problema e spiega perfettamente la sfida che i produttori di Montalcino si trovano oggi ad affrontare. Sono pienamente d’accordo con Lei quando dice: “ Spero che il Consorzio ... sappia sfruttare questa opportunità e assuma finalmente un atteggiamento serio nel farsi garante di un prodotto onesto nei confronti dei consumatori”.
“Garanzia” è la parola chiave in questo frangente. Come produttori, quando scriviamo Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg) sulle nostre etichette di Brunello, noi ci assumiamo un impegno e dobbiamo tenergli fede. Dall’inizio del mio mandato come Presidente del Consorzio io ho avuto intenzione di occuparmi di questa questione e così Le sono particolarmente grato per l’aiuto che mi sta dando con le Sue parole.
In questa direzione, sono ora in grado di annunciare che il Cda del Consorzio ha recentemente affidato l’incarico di gestire i controlli sui produttori di Brunello al dottor Paolo Capretti, professore di legislazione vinicola all’Università di Pisa ed ex direttore dell’Ufficio Repressione Frodi Alimentari, e mettere insieme la struttura necessaria per garantire la conformità al protocollo di produzione da parte dei suoi membri.
La grandezza di un vino come il Brunello di Montalcino è basata sul gusto unico e riconoscibile che solo la speciale combinazione di 100% Sangiovese coltivato sui pendii di Montalcino può generare; per gli altri grandi vini prodotti con le uve cresciute a Montalcino, i produttori hanno la possibilità di scegliere tra Sant’Antimo Doc or Igt Toscana. Ci sarebbero tante altre cose che vorrei dirLe ma la mia posizione non me lo permette …”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli