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Parmigiano Reggiano, 2018 anno dei record. Crescono volumi, valori e numeri della produzione

La Dop più “influente” del mondo registra segni positivi in ambito export che vale 1,4 miliardi di euro
PARMIGIANO REGGIANO, Non Solo Vino
3,7 milioni di forme di Parmigiano Reggiano prodotte nel 2018, numeri in crescita

Il Parmigiano Reggiano cresce nei numeri della produzione e in quelli dell’export, con un giro d’affari che equivale a 1,4 miliardi alla produzione e 2,4 miliardi al consumo. Cresce la quota di export di questo formaggio simbolo dell’Italia gastronomica, che supera il 40% con un +5,5% di crescita a volume sull’anno precedente (2017) per un totale di 3,7 milioni di forme prodotte, pari ad un +1,35% sul 2017.
Il 2018 può essere ricordato come l’anno dei record del Parmigiano Reggiano, come riporta il Consorzio del Parmigiano Reggiano; numeri che fanno di questo formaggio, famoso in tutto il mondo, la prima Dop per influenza, secondo la classifica stilata da Ipsos “TheMost Influential Brands 2018. Inoltre è anche il primo prodotto gastronomico a Dop/Igp per valore della produzione, secondo il rapporto Qualivita-Ismea. Un giro d’affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero.
Cresce la produzione, negli ultimi due anni che passa da 3,47 milioni di forme a 3,7 con una crescita del 6,6%. A registrare un segno più, inoltre non sono solo i volumi della produzione ma anche il valore. Le quotazioni sono passate dagli 8,60 euro nel 2016 ai 10 euro del 2018, secondo i bollettini della Borsa Comprensoriale Parma, riferendosi ai prezzi medi del Parmigiano Reggiano 12 mesi ottenuto da caseificio produttore.
Che fine fa tutto il Parmigiano prodotto? Il 60% del mercato è interno, cioè rimane in Italia; la restante quota di 40% di export è suddivisa in Francia, primo mercato con 11.333 tonnellate, seguito da Usa con 10.439 tonnellate, Germania 9.471 tonnellate, Regno Unito 6.940 e Canada 3.030.
Sono in crescita i numeri di Francia (+12,6%) e Regno Unito (+2,2%), frena la Germania con una flessione del -4,4% su cui pesa la concorrenza. Con gli accordi Ceta cresce il Canada che registra un +17,7%.

“Il mercato estero diventa sempre più importante - commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - nel 2018 abbiamo infatti superato la quota record del 40%, uno sviluppo incredibile se pensiamo che solo cinque anni la quota era pari al 34%. I mercati più importanti sono Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Canada. Il Consorzio sta investendo un budget significativo (oltre 24 milioni di euro) per promuovere la Dop in Italia e all’estero, con alcuni focus specifici su nuove aree vocate al consumo del nostro formaggio, ad esempio gli Emirati Arabi, nei quali abbiamo lanciato una campagna di comunicazione per raccontare al consumatore quali sono le differenze tra il “vero” Parmigiano Reggiano e il fake Parmesan”.
Arriva anche la nuova policy del Consorzio sul Parmigiano Reggiano come ingrediente caratterizzante in prodotti alimentari composti, elaborati o trasformati. Il Consorzio ha aggiornato la gestione di questo settore, da un lato prevedendo criteri precisi per assicurare la riconoscibilità delle ricette, controlli puntuali e stringenti sulle lavorazioni, e dall’altro introducendo la possibilità di utilizzare nei pack il nuovo marchio Parmigiano Reggiano.

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