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PARTE DA MONTEFALCO IL RILANCIO DEI “PASSITI”, PRODOTTI DELL’ECCELLENZA E DELL’ANTICA TRADIZIONE ENOLOGICA ITALIANA, DI CUI IL NOSTRO PAESE RAPPRESENTA QUASI IL 50% DELLA PRODUZIONE MONDIALE. L’INIZIATIVA E’ DELLE CITTA’ DEL VINO

Nel panorama dei prodotti enologici dell’eccellenza italiana i vini passiti vantano un primato mondiale: degli oltre 100 passiti del mondo, più di 40 sono prodotti in Italia; i vini italiani a denominazione di origine ottenuti con la tecnica dell’appassimento delle uve sulla pianta o dopo la raccolta, rappresentano un patrimonio culturale e territoriale che deve essere tutelato e valorizzato, favorendone la conoscenza sul mercato e l’integrazione con il turismo enogastronomico: è questo l’impegno che la Fondazione Centro Nazionale dei Vini Passiti - nata nel 2002 dall’iniziativa congiunta delle Città del Vino e del Comune di Montefalco e di cui fanno parte enti pubblici e privati, aziende produttrici di vino passito, Camere di Commercio, associazioni, Università ed enoteche - ha intrapreso come dimostra l’interesse sempre più crescente del mondo enogastronomico verso questi vini dolci e liquorosi, la cui tradizione millenaria si identifica con la storia dei paesaggi agrari di origine, dell’arte della vinificazione e della cultura tramandata, degli scambi commerciali, del consumo e dell’ospitalità.
La piena valorizzazione della tecnica di appassimento delle uve per ottenere vini più strutturati e longevi ha portato, negli ultimi anni, alla crescita costante in Italia della produzione dei vini passiti ed oggi sono un centinaio le docg e doc che comprendono nel proprio disciplinare di produzione la categoria dei “vini da uve passite”, recentemente inserita, grazie al forte sostegno da parte delle Città del Vino, nella riforma europea dell’Ocm. Accanto alla promozione di studi e ricerche e all’organizzazione di convegni e corsi di formazione per migliorare le tecniche di produzione e conservazione dei vini passiti italiani, il Centro Nazionale sta raccogliendo e catalogando tutte le informazioni e le conoscenze esistenti di carattere storico, ambientale e vitivinicolo al fine di realizzare un importante censimento di tutti i vini passiti italiani. Questa iniziativa va di pari passo con il continuo aggiornamento di un archivio documentale e multimediale sui territori di origine dei vini passiti, che il nuovo cda della Fondazione si è impegnato a portare avanti (info: www.centrovinipassiti.it).
Il nuovo organo di conduzione del Centro Nazionale - il presidente è Filippo Antonelli, produttore e presidente del Consorzio di tutela del Sagrantino, vicepresidente Giuseppe Lo Re, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini di Pantelleria e amministratore delle Vinicole Miceli, e i tre nuovi consiglieri sono Gianluigi Orsolani dell’azienda vinicola Orsolani di Caluso, il sindaco di Montalcino Maurizio Buffi e Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio di Tutela Vini Soave e Recioto di Soave e proprietario della Cantina del Castello in Soave - sarà portavoce di un’importante richiesta al Ministero delle Politiche Agricole al fine di creare un osservatorio permanente sui vini passiti. “La Fondazione deve crescere - dichiara Antonelli - non solo aumentando i soci, ma anche nelle attività di valorizzazione e promozione dei vini passiti italiani e dei loro territori di produzione, aumentando soprattutto nei produttori e nei consumatori la consapevolezza di una vera e propria cultura dei passiti”.
La Fondazione Centro Nazionale dei Vini Passiti intende, inoltre, proseguire nell’importante collaborazione con il professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura nel Dipartimento di Produzione Vegetale della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, e presidente del Comitato scientifico della Fondazione insieme ad esperti del settore enologico, agronomico e della comunicazione di settore, e curatore dell’Atlante dei Vini Passiti Italiani che, in continuo aggiornamento, rappresenta un vero e proprio manuale per tecnici ed appassionati con schede informative sui metodi di appassimento e i vitigni, sulle caratteristiche dei terroir di origine ed i produttori, con interessanti proposte di abbinamento tra le qualità organolettiche - sensoriali dei passiti con ricette firmate da grandi chef italiani.

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