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LA RIPARTENZA DEL TURISMO

Pasqua: vacanze più lunghe e tanti stranieri (142.000 attesi, +29% sul 2022). Tornano gli americani

6 milioni le persone che andranno a pranzo fuori, tra ristoranti e agriturismi. E, a casa, la colomba batte le uova di cioccolato. Idee per tanti menù
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Pasqua, riparte il turismo internazionale (ph: Kampus Production) 

Quella del 2023 sarà una Pasqua dal segno decisamente positivo per il turismo in Italia, tra la ripresa delle presenze straniere (Enit prevede 142.000 arrivi, +29% sullo stesso periodo del 2022) e il ritorno degli americani, un segnale importante da un Paese che, prima del Covid, è sempre stato per noi un bacino di riferimento imprescindibile. Saranno 6 milioni, tra italiani e stranieri, le persone che, a Pasqua, pranzeranno fuori, in un ristorante o in un agriturismo, secondo Coldiretti. A tavola trionfa la tradizione, con l’agnello che sarà presente nel piatto di 4 italiani su 10 e la colomba che batte le uova di cioccolato, classificandosi come dolce preferito delle feste, in 7 case su 10 (69%).
Saranno almeno 7 le notti dei visitatori stranieri che giungono in Italia per la settimana della Pasqua: sul podio delle città preferite, oltre a Roma (+47% sul 2022) e Milano (+72,2%), ci sono Venezia, Napoli, Firenze e Bologna. “L’Italia si conferma tra le mete europee preferite per le vacanze pasquali, siamo secondi solo alla Spagna - commenta il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè  - l’amore verso la nostra nazione non è più solo locale, i dati ci dicono che oltre 35.000 prenotazioni vengono dagli Stati Uniti, uno dei target più importanti per il turismo italiano in termini di spesa. Questa è la dimostrazione che stiamo lavorando bene ma che dobbiamo e possiamo fare ancora di più, anche perché la vera sfida è destagionalizzare per avere turismo tutto l’anno. Ed è su questo che lavoreremo nei prossimi mesi”. “L’Italia è quanto mai carica di nuove energie imprenditoriali e attrattive - aggiunge Ivana Jelinic, presidente e ceo Enit - e questo polarizza l’attenzione e l’interesse del mercato turistico nazionale e internazionale”.
Saranno 6 milioni, secondo le stime Coldiretti, le persone che la domenica di Pasqua mangeranno al ristorante, per approfittare del ritorno alla piena normalità, ma anche per rilassarsi a tavola senza dover cucinare o accogliere ospiti: attività, dunque, in piena ripresa, per le 336.000 imprese attive nella ristorazione, secondo Fipe/Confcommercio, ma anche negli oltre 25.000 agriturismi presenti lungo lo Stivale, dopo i periodi difficili della pandemia, nei quali le presenze erano state fortemente limitate dalle restrizioni e dal perdurare della diffusione dei contagi, che avevano portato molte persone a disertare i locali anche una volta terminate le chiusure forzate. Sono attese per il weekend di Pasqua oltre 500.000 presenze dei vacanzieri italiani, che hanno scelto di alloggiare negli agriturismi spinti dalla voglia di stare all’aria aperta e dalla ricerca del buon cibo, secondo un’analisi Campagna Amica-Terranostra.
L’uscita dalla crisi della ristorazione è importante anche per l’intera filiera agroalimentare, con i consumi fuori casa che rappresentano un terzo della spesa degli italiani, secondo Coldiretti. La riduzione dell’attività aveva pesato, infatti, sulla vendita di molti prodotti, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura, che trovano in ristoranti e bar un importante mercato di sbocco. In alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo, la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato, ma ad essere più colpiti sono stati i prodotti di alta gamma: dal vino ai salumi, dai formaggi fino ai tartufi. La ristorazione rappresenta una componente importante della filiera agroalimentare, che assieme alle 70.000 industrie alimentari e alle 740.000 aziende agricole rappresenta la prima filiera del Paese, per un valore che, nel 2022, è salito a 580 miliardi: pari al 25% del Pil nazionale, ma anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale.

Focus - La Pasqua degli italiani a tavola: dall’agnello alla colomba, il trionfo della tradizione. E tanti menu gourmet...

Oltre 4 famiglie italiane su 10 (44%) porteranno carne di agnello a tavola a Pasqua (in aumento del 13% sul 2022), per rispettare le tradizioni, ma indirettamente anche per sostenere la sopravvivenza dei 60.000 pastori duramente colpiti dalla siccità nei pascoli e dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina. Emerge da un’indagine Coldiretti/Ixé per l’avvicinarsi della ricorrenza, nella quale si acquista gran parte dei 1,5 chili di carne di agnello consumati a testa dagli italiani per tutto l’anno.
L’agnello è il piatto preferito anche dei 12 milioni di italiani in vacanza, che per il 95% sceglieranno come meta l’Italia, dove la carne d’agnello resta una presenza fissa nel menu di Pasqua, come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli: dall’abruzzese agnello cacio e ova al molisano agnello sotto il coppo, fino all’abbacchio alla scottadito del Lazio. Tra le ricette più gettonate a base di carne di agnello in cucina per l’occasione ci sono gli arrosticini, le costolette panate, la tradizionale teglia al forno con patate alla cacciatora, l’agnello brodettato alle polpettine pasquali con macinato di agnello del Trentino,il Cutturiddu pugliese, l’agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, ma anche gli gnocchi al sugo di castrato e le tagliatelle al ragù di agnello. Tra coloro che non rinunciano all’agnello, il 58% acquisterà in supermercati e macellerie quello made in Italy ed un altro 22% lo andrà addirittura a comperare direttamente dal produttore per avere la garanzia dell’origine, mentre solo un 20% non si curerà della provenienza di quel che metterà nel piatto, secondo Coldiretti/Ixè. Per evitare rischi e portare in tavola qualità al giusto prezzo l’appello della Coldiretti è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale come l’Igp, o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile. In una situazione in cui oltre un agnello su due (55%) presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine straniera il pericolo è, infatti, di mettere nel piatto carne spacciata per italiana che non rispetta gli stessi standard qualitativi di quella nazionale, secondo un’indagine dei Consorzi di Tutela delle tre Igp Agnello di Sardegna, Abbacchio Romano e Agnello del Centro Italia e di Coldiretti Sardegna.
Ma, oltre all’agnello, sulla tavola della Pasqua, non può mancare la colomba, che batte le uova di cioccolato e si classifica come dolce preferito delle feste. Sarà sulla tavola di quasi 7 case su 10 (69%), secondo l’indagine Coldiretti/Ixé “La Pasqua 2023 degli italiani a tavola”, che fotografa le abitudini di consumo per la prima grande festa 2023. Il tradizionale uovo di cioccolata, amatissimo dai bambini per la sorpresa, non mancherà, comunque, nel 63% delle case, sottolinea Coldiretti.
Ma non ci sono solo colombe e uova: la Pasqua è anche l’occasione per riscoprire la tradizione dei dolci regionali, dal Salame del Papa del Piemonte alla Resca di Como della Lombardia, dalla Ceramicola dell’Umbria alla Schiacciata pisana della Toscana, dalla Cuzzupa calabrese alla Cuddura cu l’ova siciliana e molto altro. Saranno protagonisti, insieme a molte altre specialità, della prima “sfilata dei dolci di Pasqua” firmata Campagna Amica (sabato 8 aprile, Circo Massimo, a Roma, ma anche in molte altre località d’Italia).
Per chi preferisce trascorrere la Pasqua al ristorante sono innumerevoli le possibilità: da nord a sud, ecco una selezione di proposte gourmet. A Milano Terrammare” , ristorante 100% siciliano nel cuore di Brera, si basa su un progetto di cucina creativa e mediterranea: per Pasqua propone Arancini, Tacos di pecora e carciofi, Uovo poché con fonduta di Pecorino e favette fresche. Sempre a Milano, nel locale “Da Particolare” , a Porta Romana, si può mangiare nel suggestivo giardino interno riscaldato o all’interno, arredato con uno stile ispirato agli anni ‘50 e ’60. Nel menu di Pasqua, tra gli altri piatti, Carpaccio di scottona affumicata, burrata, rucola e gelato ai ricci di mare, Uovo in crosta di panko, Risotto ai porcini e capasanta al lime e Agnello lechazo alla griglia. Chi ha in programma una gita al Lago di Garda si può fermare a “La Casa degli Spiriti”, con il ristorante gourmet all’interno della veranda (con vista panoramica sul lago), il bistrot situato sulla splendida terrazza e il wine bar caffè. Qui per Pasqua lo chef propone Riso Carnaroli con asparagi di Rivoli e gamberi di Sicilia, Gnocchi di patate e persico di lago, Cosciotto di agnello brogno al kamado. Tra le colline del Prosecco, a poca distanza da Valdobbiadene, si trova il ristorante “Tino Gourmet” di Tino Vettorello, nella splendida Villa Soligo: per la domenica di Pasqua lo chef ha ideato un menu dedicato al territorio veneto, contemporaneo ma legato alla tradizione: si parte con un tris di amuse-bouches, si prosegue con Risotto carletti, punte di asparagi di Cimadolmo, scampi, polvere di ortica e lampone e poi Trancio di ricciola con carota affumicata, piselli e zucchine. Nel cuore dell’Umbria, ad Assisi, il ristorante “Il Frantoio” rivisita i piatti tipici del territorio in chiave moderna, tra Pizza di Pasqua, Passatelli di capocollo, consommé di gambero e asparago bianco e Filetto di agnello al fieno.  A Pietrasanta, il Paradis Ristorante utilizza solo prodotti biologici coltivati nell’eco-azienda di proprietà. A Pasqua il menu prevede Quaglia scottata con asparagi e tartufo, Ravioli di ricotta e primizie primaverili, Controfiletto di agnello in crosta con carciofi ed erbette spontanee. A Roma Emanuele Paoloni, chef di "Aqualunae", propone il concetto di “food remix”, materie prime di qualità scovate da tutti gli angoli dell’Italia e del mondo remixati tra loro. Per Pasqua sul menu ci sono Carpaccio di avocado, soffice agli asparagi e fondente d'uovo, Tortelli con la corallina nel cuore, fave e zafferano, Risotto mantecato al Syrah con battuto d’agnello, caviale e carciofi, Roast beef d’anatra, gamberone con cavolo nero farcito alla greca. Da “Frezza Cucina de Coccio”, il nuovo ristorante dell’attore Claudio Amendola, tra i piatti del giorno dedicati alla Pasqua, tutta all’insegna della tradizione romana, ci saranno la lasagna ai carciofi, la coratella, l’abbacchio con le patate e i dolci pasquali. E per chi non rinuncia alla grigliata di Pasquetta “Queen Makeda” propone una grigliata di carne no stop (agnello, maiale e manzo) accompagnata da purè romano, cicoria ripassata e vignarola.

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