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IL RACCONTO DELLA CORSA

Pedalando con WineNews nel territorio di un Brunello mai visto (così): “Eroica Montalcino”

I vigneti di Sangiovese, la Bianchi d’epoca, il terroir che cambia ogni ora: una giornata “da eroici” si è trasformata in “degustazione di territorio”

Montalcino, ore 6,30 del mattino. Scacciata dal vento che da secoli spazza i vigneti, la collina e la sua gente, anche in quest’ultimo scorcio d’estate, la forte pioggia (ma non violenta) non ha spento la passione per la bellezza, lo charme, la festa di una corsa d’altri tempi, che rievoca un ciclismo che fu, fatto di salite, polvere, fatica, ma anche discese, paesaggi spettacolari e buon vino, come quello che attende all’arrivo migliaia di appassionati dopo una lunga ed emozionante pedalata in sella ad una Bianchi d’epoca, come Coppi e Bartali. Con i rapporti così duri che, se non cadi sfinito, ti costringono a scendere per spingerla nel fango o sotto il sole, perché chi si ferma in quel saliscendi di strade bianche tra i versanti dei vigneti carichi di un Sangiovese ormai prossimo alla vendemmia, è perduto. Sarà così per tutti i chilometri, ma una volta che l’“eroica impresa” è cominciata - un po’ come succedeva da bambino, e il bambino che è in noi ci fa rivivere - non riesci più a tornare indietro, perché a vincere sulla fatica è la sorpresa di scoprire quale bellezza c’è dietro la prossima curva: una geometria di filari o un’abbazia secolare? È il racconto di una giornata “da eroici”, vissuta su due ruote anche da WineNews, ad “Eroica Montalcino”, la cicloturistica d’antan che attraversa il terroir del Brunello e che, di scena domenica 30 agosto nel rispetto di regole e distanze, ha trasformato un’esperienza originale a contatto con una realtà che conosciamo bene nel profondo, in una vera e propria “degustazione di territorio”, che, per una volta, non eravamo a fare nel bicchiere, magari raccogliendo previsioni di vendemmia.
La pioggia l’ha resa ancora più eroica, ma il clima mite ha accompagnato la partenza da uno dei “salotti” più eleganti di Toscana, la Piazza, simbolo dell’importanza storica e politica nei secoli di Montalcino, tra il Palazzo dei Priori che “allude” al Palazzo della Signoria di Firenze, il loggiato un tempo mercato e gli edifici di nobili famiglie, senza dimenticare il caffè-locale storico, fondato a fine Ottocento dall’inventore del Brunello Ferruccio Biondi Santi. Ma anche la discesa giù per la collina, sfrecciando per i tornanti tra i vigneti, che diventano quelli contornati di cipressi della Val d’Orcia e dei bianchi calanchi lunari delle Crete Senesi.
È qui che avviene l’illuminazione, con il manubrio tra le mani invece del bicchiere. Curvi sulla Bianchi - munita di bottiglie-borracce di Brunello, aspettando con il sorriso le soste gourmet che sono ristoro e giubilo lungo il percorso - lo sguardo offre un punto di vista insolito: è quello della terra, che, da questa altezza (il percorso eroico ha un dislivello di 2.860 metri, l’altezza della collina di Montalino è di 564 metri sul livello del mare, ma si toccano i 661, ndr) mostra tutto il suo carattere. L’eleganza del pavè e delle pietre delle vie tra i palazzi della città, diventa la robustezza dei terreni ricchi di scheletro, galestro e alberese e dello sterrato dei 70 km di iconiche strade bianche che costeggiano i vigneti, le stesse percorse su e giù dal vignaiolo per testare la maturazione del Sangiovese, vitigno che regala annate ottime a patto di una cura complessa ed un’attenta selezione. La vendemmia è vicina, e l’orientamento dei terreni ed i microambienti climatici da un versante all’altro attraversato dalla corsa è la stessa che regala al Brunello le sue diverse espressioni: giornate serene, pioggia a tratti ma con il Monte Amiata che protegge dai fenomeni atmosferici, e l’immancabile vento che dona quella frescura tipicamente locale e sanità alle uve. La zonazione? Eccola.
Pedalando lungo la Francigena, da San Quirico d’Orcia alle antiche terme di Bagno Vignoni, a Pienza, la “città perfetta” del Rinascimento, si raggiunge San Giovanni d’Asso, patria del pregiato tartufo bianco, per poi immergersi, risalendo la collina di Montalcino - che non è solo vigneto - in una natura rigogliosa fatta di boschi, oliveti e campi, costellati di antichi castelli (da Romitorio a Poggio alla Mura, oggi Castello Banfi, da Castiglion del Bosco a Camigliano), baluardo senese, e rinascimentali ville di campagna, fino all’Abbazia di Sant’Antimo. È qui che la sacralità del millenario capolavoro del romanico, fondato per ringraziamento e devozione dall’Imperatore Carlo Magno, incontra il profano, regalando una bellezza fin qui attesa: l’incontro tra il buon vino ed il buon cibo, nel ristoro offerto dall’enogastronomia del territorio che al Brunello, ma anche al Rosso di Montalcino - forse più adatto per affrontare gli ultimi km, in entrambi i casi, sempre con moderazione, anche nel caso delle Vecchie Riserve cha abbiamo portato con noi - sposa salumi, miele, olio e formaggi, ma anche piatti di stagione, come la panzanella, fatta di pane raffermo e verdure degli orti che circondano l’abbazia, dalle cuoche che li coltivano. Ma è nell’ultimo tratto, che “Eroica Montalcino” rende omaggio alla vocazione del territorio: a metà strada tra Sant’Antimo e Montalcino, la Tenuta Greppo della famiglia Biondi Santi, è il “santuario” del Brunello, la culla dove nell’Ottocento è nato uno dei vini più famosi al mondo. La corsa l’attraversa lasciandosi alle spalle il suo celebre viale di cipressi, per giungere all’arrivo.
Montalcino, ore 19, al tramonto. Se dagli spalti della trecentesca Fortezza grazie alla vista che spazia dalla Val d’Orcia al Monte Amiata, fino alla Maremma ed al mare, si ripercorrere l’eroico percorso con la mente, aspettando di godersi un meritato pasto con la cucina più elaborata e raffinata che per tradizione lo accompagna, dai “pinci” al sugo alla scottiglia, finalmente dopo tanta fatica, è il Brunello a raccontare tutto questo nel bicchiere. Ma con lo sguardo rivolto al futuro, e ad una nuova prospettiva di degustare i grandi vini e conoscere i loro territori che si è aperta.
(Alessandro Regoli)

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